Benedetta De Luca, è una top model in carrozzina. Ma prima di tutto una combattente. Portatrice di messaggi positivi e pieni di speranza, per molti giovani un esempio di...
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«Tutto ha inizio da quando ho incominciato ad amare il mio corpo, la mia statura bassa, le mie cicatrici - dice senza toppi giri di parole - Così mi guardo allo specchio e mi amo. Nutro il mio ego ogni mattina. Ho cercato di non far soffocare la mia femminilità dalla mia disabilità, ed anche se non potrò mai indossare un tacco 12, cerco di essere sensuale in altri mille modi: con lo sguardo, con la gestualità, con un profumo, con l’intelligenza e con l’ironia». E aggiunge: «Perché esiste ancora questo preconcetto che una persona disabile debba essere triste, trasandata e brutta? E così ho realizzato un mio sogno: abbattere le barriere mentali e pregiudizi, partecipando e organizzando diverse sfilate di moda con ragazze e ragazzi cercando di lanciare questo messaggio forte. Ho avuto un grande supporto dal Rotaract campus Salerno e dagli stilisti Antonio e Lucia». La disabilità dunque è un limite? «Lo è solo se la società lo rende tale. Solo se continueranno ad esistere barriere architettoniche e barriere mentali, solo se viene a mancare il senso civico, solo se un posto disabili verrà occupato senza pensarci, solo se si guarda una sedia a rotelle con pietismo o indifferenza. Altrimenti la disabilità può essere intesa come un valore aggiunto, una fonte di arricchimento interiore e una risorsa». Due giorni fa ha partecipato alla Masterclass di Chiara Ferragni, organizzata da Manuele Mameli. «È stato bello. Lei ha utilizzato il mio messaggio per aprire il suo evento. Ha detto che sono stata di grande ispirazione. Il messaggio ovviamente parlava di bellezza e disabilità, e di accettare i propri limiti e difetti e amarsi sempre».
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Il Messaggero