A Genova nella centralissima Castelletto, mentre infuria il Black Friday, noi ci siamo presi la briga di incendiare un'auto. Apparteneva al corpo consolare turco»....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«I boati dei pneumatici, la puzza della plastica che brucia sono una ridicola percentuale di cosa significhi avere la guerra in casa» prosegue la rivendicazione. Per gli autori della rivendicazione «il tabù della violenza sui fabbricatori di morte è ora che cada» e «se poi il concetto minimo è di 'guerra alla guerrà beh, viene da sè che se si vuole fermare concretamente la guerra, la violenza su cose e persone è da mettere in conto, e bisogna avere il coraggio di palesarlo su manifesti e rivendicazioni». «Noi dobbiamo essere una costante spina nel fianco dell'oppressore - concludono - dobbiamo essere noi a dettare i tempi dell'attacco e non scagliarci solo quando i fulmini della repressione cadono qua e là nel mondo». Sull'attentato incendiario, su cui la Procura di Genova ha già aperto un fascicolo, indagano i carabinieri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero