«I boati dei pneumatici, la puzza della plastica che brucia sono una ridicola percentuale di cosa significhi avere la guerra in casa» prosegue la rivendicazione. Per gli autori della rivendicazione «il tabù della violenza sui fabbricatori di morte è ora che cada» e «se poi il concetto minimo è di 'guerra alla guerrà beh, viene da sè che se si vuole fermare concretamente la guerra, la violenza su cose e persone è da mettere in conto, e bisogna avere il coraggio di palesarlo su manifesti e rivendicazioni». «Noi dobbiamo essere una costante spina nel fianco dell'oppressore - concludono - dobbiamo essere noi a dettare i tempi dell'attacco e non scagliarci solo quando i fulmini della repressione cadono qua e là nel mondo».
Sull'attentato incendiario, su cui la Procura di Genova ha già aperto un fascicolo, indagano i carabinieri.
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