Prima il post su Facebook su Mussolini, con frasi e foto del Duce, e poi le dimissioni da carica di assessore di Massimo Di Stefano dopo la pioggia di polemiche. Accade...
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«La decisione maturata di rimettere le deleghe attribuitegli, denota maturità e un alto senso di responsabilità - prosegue Travaglini -; sono convinto, infatti, che questa scelta gli porterà frutti anche dallo scranno di consigliere comunale». Il primo cittadino sottolinea stima e amicizia verso Di Stefano, ma conferma le distanze dal messaggio sul social network. «Ci tengo a ribadire in questa sede che nutro per Massimo un affetto profondo e lo ritengo un amico fraterno, perché riconosco in lui una generosità, una genuinità, un'energia e un altruismo fuori dal comune - aggiunge Travaglini -. Voglio quindi ringraziarlo per il lavoro svolto in Giunta nel corso di questi anni, così come lo ringrazio per aver saputo ottimizzare le risorse disponibili, seppur sempre più condizionate dalla crescente diminuzione dei finanziamenti pubblici patita da tutti i comuni. Non solo dal nostro. Nell'esprimere la mia convinzione che, con il suo post, Massimo Di Stefano non abbia mai voluto inneggiare al fascismo o a Mussolini, ritengo ancora oggi che un rappresentante delle istituzioni debba mantenere un profilo che sia sempre al di sopra delle parti e soprattutto rispettoso del ruolo pubblico ricoperto. Nella massima trasparenza possibile, annuncio che, di questa vicenda, riferirò a tutte le istituzioni a noi sovraordinate».
Il Messaggero