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Una relazione, secondo lui. La gelosia, la mania del controllo. Ci sarebbe questo dietro il femminicidio di Torino. Prima di colpirla con una coltellata mortale alla gola dcounque, Agostino Annunziata avrebbe tentato di strangolare la sua compagna Annalisa D’Auria, l’operatrice scolastica 32enne dell’istituto agrario «Dalmasso» di Pianezza. Questo, secondo gli investigatori dell’Arma, probabilmente per farle ammettere la relazione clandestina che, secondo lui, aveva intrecciato con un altro uomo nell’ultimo periodo.
Annalisa D'Auria uccisa per gelosia
Ecco quello che emerge da una prima analisi esterna effettuata dal medico legale sul corpo della vittima, secondo quanto riporta La Stampa. Dove sarebbero state rilevate anche altri lievi ferite provocate dalla lama del coltello da cucina utilizzato per compiere il delitto nell’appartamento di via Monte Bianco a Rivoli, dove vivevano i due, insieme alla loro figlia di tre anni. L’omicidio sarebbe avvenuto tra le 6 e le 7 di sabato mattina, dopo l’ultima lite tra i due, iniziata nel cuore della notte. Quando Annunziata, operaio alla Massifond di Orbassano – dove si è poi suicidato gettandosi nel vuoto da un silos alto una ventina di metri – ha aggreddito la compagna. Si era convinto che lei lo tradisse. La controllava in ogni movimento, in ogni aspetto della quotidianità, dall’abbigliamento ai social al cellulare. Lo smartphone che mercoledì pomeriggio le ha strappato con forza dalle mani.
Annalisa D’Auria stava chattando con gli amici per organizzare una cena.
Ma il giorno dopo, quando al «Dalmasso» era previsto l’open day per una visita alla scuola dei futuri alunni con le loro famiglie, nella scuola di Pianezza non sono arrivati né Annalisa, che avrebbe dovuto essere presente, e nemmeno lui. «A quel punto abbiamo capito che era successo qualcosa», ha raccontato un’altra operatrice scolastica. «Annalisa era con noi da circa un mese per una supplenza a tempo determinato anche se era già stati qui lo scorso anno – racconta il professor Stefano Bruno, dirigente scolastico del Dalmasso dove, tra corpo docente e personale, lavorano circa 250 persone – Si relazionava con tutti ed era davvero scrupolosa. Mi spiace ma io non ho avvertito la sua sofferenza». Quella che invece Annalisa avrebbe raccontato con fatica ad una sua collega più giovane, con la quale aveva più confidenza. Proprio quest’ultima, quando ha saputo quello che era successo, si è presentata dai carabinieri. Che ora stanno ricostruendo gli ultimi movimenti di Agostino Annunziato.
L’uomo ha ammazzato la compagna davanti alla figlia di tre anni. Poi, prima di suicidarsi, l’ha lasciata ad un collega. Ora la bimba è ricoverata all’ospedale infantile Regina Margherita, circondata dagli zii e dagli psicologi. A quali continua a chiedere «Ma mamma quando viene?». Oggi alle 18,30 partirà proprio da via Monte Bianco a Rivoli per arrivare alla parrocchia di San Francesco una fiaccolata organizzata dal Comune e dal comitato di quartiere Borgonuovo per ricordare Annalisa D’Auria.
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