VENEZIA - Acqua alta, a Venezia suonano in piena notte alle 4 le sirene d'allarme, i veneziani svegliati nel sonno dall'ennesima emergenza. Per stamane 24 dicembre...
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IL NUOVO GIALLO DEL MOSE
Di fronte all'ennesima previsione nera per Venezia, ieri 23 dicembre dall'ex Magistrato alle Acque era venuta la sollecitazione a muovere il Mose: se non tutte le dighe, in tutte e tre le bocche di porto, almeno un sollevamento parziale, delle paratoie "pronte", quelle della bocca di Treporti e , parzialmente, quelle della bocca di Lido. Un sollevamento parziale che secondo i tecnici avrebbe rallentato l'espanzione della marea in Laguna, abbassando di almeno 30 centimetri il picco di acqua alta.
Era tutto pronto: sarebbe stata la prima prova "sul campo" della grande opera. Ma la cosa è stata, inspiegabilmente, tenuta "segreta": le autorità politiche non ne sono state ufficialmente informate. Ciò nonostante, era pronto il Comune, era in allerta anche la Rai, che stava andando sul posto, in bocca di porto, con una troupe. Ma non si sa in quale sede, né per quali motivi tecnici, l'ordine di sollevamento delle paratoie è stato revocato. Ancora una volta, la trasparenza e il Mose sembrano essere realtà inconciliabili.
Alla fine le paratoie non si sono mosse e l'ennesima acqua alta ha sommerso la città. Un'opera gigantesca, costata decine di miliardi, è in buona parte pronta ma Venezia e Chioggia sono ancora alla mercè delle maree e del clima che cambia. In mattinata è giunta la smentita formale: non ci sarebbe mai stato l'ordine effettivo di alzare le dighe mobili. Ma perché si sia deciso così, quali siano i motivi tecnici, resta un mistero.
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Il Messaggero