«Sì, sono gay». Ian Thorpe, una vita sempre al massimo tra eccessi e paure, alla fine lo ha ammesso. In televisione, proprio come Lance Armstrong ha fatto per raccontare la...
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Thorpe aveva sempre negato di essere omosessuale. Anzi, spesso è stato accostato a qualche fidanzata. Aveva sempre nascosto la verità. «Non sono gay e tutte le mie esperienze sessuali sono state etero - ha scritto nella sua autobiografia - Sono attratto dalle donne, mi piacciono i bambini e aspiro ad avere una famiglia un giorno». Aveva anche scritto di trovare offensivo che la gente mettesse in dubbio la sua integrità. Lo aveva voluto precisare perché da tempo voci sulla sua omosessualità circolavano. Nell’intervista, sir Parkinson lo incalza: «Hai sempre detto di non essere gay... è tutto vero?». E Thorpe, uno dei nuotatori più forti di sempre, quel Torpedine che a Sydney 2000, ai Giochi in casa sua, avrebbe voluto dominare accontentandosi però di vincere tre ori e due argenti, ha raccontato i suoi tormenti ammettendo la sua omosessualità come prima, nello sport, hanno fatto in diversi, dal tuffatore inglese Tom Daley al cestista della Nba, Jason Collins per ricordare i casi più recenti.
Dalla vita di Thorpe il nuoto è uscito il 21 novembre del 2006, subito dopo non aver preso parte, inutilmente, alle qualificazioni per i Mondiali dell’anno successivo. Quel giorno se ne andava dall’amata acqua con cinque ori olimpici al collo e undici mondiali (e nel 2001 è stato il primo a vincerne 6 in un’edizione, a Fukuoka) di una collezione fatta di 37 medaglie conquistate nelle grandi competizioni. Cinque anni dopo, a febbraio 2011, l’amore per il nuoto è riesploso ma il tentativo di tornare a gareggiare è naufragato dopo qualche subito dopo. Scampato all’attentato delle Torri Gemelle di New York l’11 settembre 2001 (aveva dimenticato la macchina fotografica in hotel e tornò a prenderla), Thorpe, famoso per la misura del suo piede, il 51, si è dedicato ad altre attività, testimonial di grandi aziende mondiali e impegnato anche nella moda con Giorgio Armani e poi da solo lanciando anche una linea di biancheria intima che ha dato maggior corpo alla sua presunta omosessualità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero