Rete al Femminile aiuta il work life balance delle professioniste

Rete al Femminile aiuta il work life balance delle professioniste
Rete al Femminile e la testimonianza di Monica Spinazzola, assistente virtuale a supporto di imprenditrici e freelance. La relazione è requisito imprescindibile per stabilire un...

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Rete al Femminile e la testimonianza di Monica Spinazzola, assistente virtuale a supporto di imprenditrici e freelance. La relazione è requisito imprescindibile per stabilire un equilibrio tra vita privata e lavoro


Rete al Femminile è un’associazione italiana di promozione sociale per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in tutti i settori. Opera a livello nazionale e locale, attraverso reti provinciali, con attività concrete di condivisione, aggiornamento professionale e networking, per diffondere la cultura economica e imprenditoriale fra tutte le professioniste d’Italia.

Lavorando da casa e da sole si deve trovare il modo di trovare un proprio equilibrio tra il tempo che si dedica al lavoro e quello che si dedica a sé stesse e/o alla propria famiglia. È fondamentale riuscire a riappropriarsi del proprio tempo, così da aumentare la propria produttività. Ma com’è possibile trovare un buon equilibrio tra vita privata e sfera lavorativa?

Fare rete è la risposta, soprattutto in un periodo difficile come quello odierno e specialmente per le donne freelance che devono destreggiarsi tra famiglia, lavoro, economia domestica e vita di coppia. La caratteristica di essere multitasking è necessaria, ma sapere di avere un gruppo fidato di libere professioniste con le quali confrontarsi, supportarsi e perché no, lamentarsi della propria giornata lavorativa, sicuramente aiuta.

Monica Spinazzola inizia la sua avventura come assistente virtuale nel 2015: “nel 2016 mi sono lanciata a capofitto nell’attività aprendo la partita Iva, ma senza informarmi prima sui dettagli tecnici e burocratici. Avevo bisogno di confrontarmi con chi già lavorava da libera professionista da tempo, così grazie a Rete al Femminile ho trovato altre donne, altre freelance che mi hanno aiutato sia dal punto vista professionale, fornendomi indicazioni specifiche, sia dal punto di vista umano per il sostegno e il supporto che ho ricevuto” conclude Monica.

Una delle chiavi più importanti per trovare un equilibrio con se stessi e il proprio lavoro, o Work Life Balance, infatti, risiede proprio nella capacità di organizzarsi e di saper organizzare il proprio tempo. Diventare consapevoli di come gestire la propria attività, ma con un occhio di riguardo su come trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro. Avere delle colleghe con le quali confrontarsi, e alle quali chiedere aiuto e consiglio, può essere un primo passo per diventare più consapevoli e del tempo che abbiamo a disposizione. “Spesso noi donne rischiamo di sottrarre tempo alla nostra attività, sentendoci poi insoddisfatte. Oppure dedichiamo il 100% di noi stesse e del nostro tempo al lavoro dimenticandoci di prenderci cura del nostro benessere e di divertirci” conclude Monica.

Oltre a Rete al Femminile, sul web e soprattutto su Facebook esistono diversi gruppi al femminile che nascono proprio con l’obiettivo di mettere in contatto le donne che si sono o si stanno affacciando alla libera professione. Questi gruppi permettono di condividere conoscenze, esperienze, pareri professionali e umani. “Sono luoghi virtuali, utili però per tutte coloro che vogliono confrontarsi liberamente e tenersi aggiornate su temi e argomenti specifici. E non manca mai la componente umana” spiega Monica. “Soprattutto quando si lavora da casa e da soli, si sente il bisogno di un feedback esterno: è importante confrontarsi con altre persone di fiducia o magari con potenziali clienti, così da capire se l’idea o il progetto funzionano o meno. È per questo che voglio condividere con voi il concetto di Buddy (dall’inglese compagno-fratello-amico). Il Buddy è come un compagno di squadra che ti sprona a dare sempre il meglio di te” – spiega Monica, e continua – “Ho un gruppo di amiche freelance con le quali una o due volte al mese ci incontriamo di persona o su Skype, con le quali parlare sia di lavoro sia di quotidianità” conclude.

 

 

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Il Messaggero