Mazzarri: «Resto all'Inter e Thohir vuole me, per l'Europa faro il possibile e l'impossibile»

Mazzarri: «Resto all'Inter e Thohir vuole me, per l'Europa faro il possibile e l'impossibile»
Il destino di Walter Mazzarri è legato ai risultati e alla qualificazione europea, ma a rasserenare l’ambiente, alla vigilia del match di San Siro contro il Bologna, ci ha...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il destino di Walter Mazzarri è legato ai risultati e alla qualificazione europea, ma a rasserenare l’ambiente, alla vigilia del match di San Siro contro il Bologna, ci ha pensato Erick Thohir con un sms inviato sul cellulare del tecnico toscano. «Mi piace che sia stato lui a dirlo. Io sono un suo dipendente, anche se forse il più importante perché responsabile della parte tecnica su cui si basa tutto un lavoro intorno. Lo ringrazio», le prime parole dell’allenatore dell’Inter.




Futuro. «Poche volte a un tecnico capita che una società cambia. Quando succede, la nuova proprietà cambia allenatore a prescindere. Thohir ha fatto diversamente, quindi vuol dire che la mia carriera lo ha messo nelle condizioni di prendere questa scelta».



Appoggio. «Ringrazio anche Valentino Rossi perché al di là delle disquisizioni tecniche mi ha fatto piacere che ha parlato di serietà, come persona e come uomo».



Rigori. «Penso di essere in grado di commentare certe immagini. Ho anche cercato di non commentare più, ma un addetto ai lavori cosa dovrebbe fare di fronte a certe cose evidenti? Ho detto ai ragazzi di non pensarci, dobbiamo andare oltre perché le gare si possono vincere anche in altri modi. Poi, se un giorno ci sarà ben venga. A fine anno faremo le considerazioni del caso».



Avversario. «In campionato non ci sono gare facili. Noi dobbiamo lavorare e migliorare dove abbiamo sbagliato, cercando di raccogliere risultati attraverso la prestazione».



Pari di Livorno. «Se guardiamo i 95’, guardiamo la squadra quanto crea e come gioca. Poi ci sono degli episodi, momenti dove al primo errore qualcuno perde l'uomo e questo fa gol. Oppure un passaggio di un giocatore che ha sempre fatto bene non viene rimediato dalla squadra».



Mentalità. «Per stare ad alti livelli ci vuole una costanza di concentrazione e non è facile. Le squadre medie fanno la partita esaltante e poi calano la partita dopo. Questo livello di attenzione continua forse non era nelle corde di qualcuno, noi dobbiamo allenarci a tenere il rendimento al top. I giovani hanno alternanza di rendimento e l’allenatore con lo staff lavora per farli crescere».



Icardi. «È un ragazzo che ha giocato titolare nella Sampdoria e si trova la responsabilità di essere titolare all’Inter. È un processo: è proprio l'esperienza, la responsabilità che l’Inter deve vincere ad ogni partita e che lui deve assorbire». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero