Veroli, disabile pestato per un parcheggio: padre, figlio e un loro parente sotto accusa

Veroli, disabile pestato per un parcheggio: padre, figlio e un loro parente sotto accusa
Massacrato di botte per aver chiesto al proprietario di una macchina di spostarsi perchè aveva parcheggiato davanti ad un bar dove non era consentito. L'uomo, un...

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Massacrato di botte per aver chiesto al proprietario di una macchina di spostarsi perchè aveva parcheggiato davanti ad un bar dove non era consentito. L'uomo, un mattonatore di Boville Ernica di 40 anni è finito in ospedale con una prognosi di 25 giorni. Sotto accusa per il reato di lesioni in concorso, sono finite tre persone. Si tratta di Giuliano Santoro 53 anni, Nico Santoro di 28 anni (rispettivamente padre e figlio) e il cugino Giampiero Marcoccia di 24 anni. Nei giorni scorsi c'è stata la chiusura delle indagini. Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti e tre gli indagati. La vittima è un portatore di handicap perché ha problemi di sordità, ha perso anche il lavoro perché a causa di numerose fratture riportate, adesso ha difficoltà a piegarsi.

LA RICOSTRUZIONE

I fatti risalgono all'aprile dello scorso anno quando la vittima del pestaggio si trovava insieme alla sua fidanzata seduta davanti ad un bar del nel centro storico di Veroli. Ad un certo punto, secondo quanto denunciato dal 40enne ai carabinieri era arrivata una Golf con a bordo Nico Santoro e il cugino Giampiero Marcoccia. Avendo parcheggiato davanti all'esercizio pubblico, l'uomo aveva chiesto loro se avevano bisogno di informazioni, in caso contrario avrebbero dovuto andarsene perché non era consentito alle macchine parcheggiare lì davanti. Ma i due infastiditi da quelle parole, lo avevano insultarlo pesantemente. Gli occupanti della Golf invece di allontanarsi avevano cominciato a spintonare l'uomo fino poi calci e pugni su tutto il corpo.

A causa delle percosse ricevute i due aggressori gli avevano fatto saltare anche l'apparecchio acustico applicato nelle orecchie. Inutili le grida della fidanzata che implorava i due picchiatori di lasciarlo stare. Sul posto è giunto anche il padre del 28enne tutti e tre avevano cominciato di nuovo a colpirlo con una raffica di pugni. A seguito di quel pestaggio il 40enne è stato ricoverato presso l'ospedale di Frosinone. Da qui la denuncia che ha fatto scattare l'inchiesta. Il mattonatore si costituirà parte civile perché a causa dei tre indagati ha perso il lavoro. Padre e figlio sono difesi dall'avvocato Andrea Dini.

 

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Il Messaggero