Valle del Sacco, bonifiche al palo. Magliocchetti: «Serve un commissario per il SIn»

Valle del Sacco, bonifiche al palo. Magliocchetti: «Serve un commissario per il SIn»
L'ultimo atto importante ai fini delle bonifiche risale all'autunno dello scorso anno quando venne approvata la lista con gli interventi più urgenti, otto in tutto,...

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L'ultimo atto importante ai fini delle bonifiche risale all'autunno dello scorso anno quando venne approvata la lista con gli interventi più urgenti, otto in tutto, individuati dall'Ispra. Si sarebbe dovuto parlare di risorse da stanziare, ma non si è saputo più nulla. La questione dei soldi resta un tabù. Intanto tutto resta fermo a causa di procedure lente e farraginose: il Sin della Valle del Sacco si è impanato di nuovo. Nel 2018 è stato fatto poco o nulla, comunque ordinaria burocrazia.


A darne conto è il consigliere comunale e provinciale di Forza Italia, Danilo Magliocchetti: «Sono stati emessi appena 4 decreti inerenti la Conferenza di servizi decisoria relativa al sito di bonifica di interesse nazionale Bacino del fiume Sacco. Quelli relativi ai piani di caratterizzazione dell'area per intenderci. Mentre si sono svolte, sempre presso il Ministero dell'Ambiente, appena 6 audizioni con i soggetti interessati al piano di caratterizzazione». Di questo passo, sottolinea l'esponente di Forza Italia, ci vorranno decenni per venire a capo delle bonifiche, colpa che anche dio iter procedurali fondati sulle conferenze di servizi che, come sottolineato anche dall'ex ministro all'ambiente Galletti, sono poco risolutive per procedere alle bonifiche.

Come uscirne? Magliocchetti ha una proposta: «Sarebbe necessario nominare, da parte del Governo, un Commissario Straordinario per la bonifica del SIN Valle del Sacco, così come già accaduto per il SIN di Crotone. Come per Crotone, sarebbe indispensabile individuare un tecnico, con comprovate esperienze e capacità in ambito ambientale, delegato, come scritto nel decreto di nomina del Commissario crotonese, a coordinare, accelerare e promuovere la realizzazione di tutti gli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale. In estrema sintesi, una persona e una struttura che si occupino solo ed esclusivamente della Valle del Sacco e non di altro». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero