Uccise il figlio di 2 anni, Donatella Di Bona rinuncia al ricorso in Cassazione

Uccise il figlio di 2 anni, Donatella Di Bona rinuncia al ricorso in Cassazione
L'ultima parola su quell'efferato omicidio l'avrebbe dovuta scrivere nei prossimi mesi la corte di Cassazione. Ma non ci sarà nessuna udienza. Nessuna...

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L'ultima parola su quell'efferato omicidio l'avrebbe dovuta scrivere nei prossimi mesi la corte di Cassazione. Ma non ci sarà nessuna udienza. Nessuna discussione. Nessuna sentenza. Donatella Di Bona la 29enne di Piedimonte San Germano, rea confessa dell'omicidio del figlio Gabriel Feroleto di appena 28 mesi, ha rinunciato al ricorso. Con una comunicazione inviata ai suoi legali, gli avvocati Lorenzo Prospero e Chiara Cucchi, la donna ha manifestato la volontà di non andare oltre il processo di secondo grado. «Pagherò il mio conto con la giustizia, non voglio altri processi», è stato il tenore della comunicazione, con la quale ha deciso di scontare, senza nessuna altra possibilità processuale, i 16 anni inflitti dalla corte d'assise d'appello lo scorso inverno.

All'indomani delle motivazioni d'appello, lo scorso mese di aprile, i legali avevano annunciato il ricorso in Cassazione perché la corte d'assise d'appello di Roma non aveva accolto la richiesta di rinnovazione della perizia psichiatrica per cui tutto sarebbe stato riproposto, in punta di diritto, dinanzi alla Corte di Cassazione.

I DIFENSORI

«Prendiamo atto della volontà della nostra assistita e rispettiamo la sua scelta di non impugnare la sentenza emessa dalla corte di assise di appello di Roma. Inizia ora per Donatella un difficile percorso riabilitativo, lungo il quale continueremo a starle vicino umanamente e professionalmente» hanno 
Donatella Di Bona, però, non è l'unica persona condannata per l'omicidio del piccolo Gabriel.

Per l'accusa, infatti, assieme a lei al momento dell'infanticidio c'era anche il padre Nicola Feroleto, 50anni di Villa Santa Lucia. L'uomo è stato condannato a 24 anni di carcere in appello a seguito un concordato sottoscritto con la procura di Cassino che gli ha evitato l'ergastolo inflittogli in primo grado. Il ricorso in Cassazione per lui è già stato depositato dall'avvocato Pasquale Cardillo Cupo, si è in attesa della data in cui verrà discusso.

LA RICOSTRUZIONE

L'omicidio di Gabriel, come si ricorderà, risale al 17 aprile 2019 in località Volla a Piedimonte San Germano. Nel primo pomeriggio di quel giorno Nicola e Donatella, secondo la ricostruzione della procura, si appartarono in una strada non molto distante dall'abitazione dove il bambino viveva con la madre, la nonna e lo zio, con loro c'era il piccolo, faceva i capricci perché voleva tornare a casa. La madre in un momento d'ira lo soffocò chiudendogli con una mano naso e bocca. Il padre Nicola, per l'accusa, era presente, ma non avrebbe fatto nulla per impedire la morte del figlio. Ecco perché è stato condannato, ma si è sempre dichiarato «innocente». 

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Il Messaggero