Tunnel a Frosinone, la burocrazia blocca la riapertura

Tunnel a Frosinone, la burocrazia blocca la riapertura
  Si apre o non si apre. Ieri il tran tran negli uffici comunali era questo. Per capire se il tunnel di viale San Gerardo, a Frosinone, chiuso da ben otto giorni riapriva al...

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Si apre o non si apre. Ieri il tran tran negli uffici comunali era questo. Per capire se il tunnel di viale San Gerardo, a Frosinone, chiuso da ben otto giorni riapriva al traffico o meno. Voci che rimbalzavano dal settore ambiente alla polizia municipale. I fatti sono i seguenti: venerdì scorso gli interventi di messa in sicurezza del versante che aveva visto la caduta di un albero erano stati ultimati. L'impresa chiamata dal Comune aveva tagliato altri due alberi considerati a rischio crollo e ripulito la zona. Ma la strada è rimasta chiusa anche nel fine settimana. Motivo? Il dirigente del settore Ambiente, Marlen Frezza, non aveva ancora comunicato l'ultimazione dell'intervento. Cosa avvenuta tramite email ieri mattina. A quel punto la strada poteva riaprire? Macché, dai vigili urbani il vice comandante facente funzione Giancarlo Tofani, in quanto il comandante non è in servizio, ha chiesto una nota con la quale il settore ambiente metteva nero su bianco che la messa in sicurezza era terminata che non vi fossero più pericoli.

Fatto sta che per tutta la mattinata di ieri la strada era rimasta chiusa. Alle 15 la nota ancora non era stata inviata. Chissà se stamattina accadrà. In totale il tunnel è stato chiuso per ben nove lunghissimi giorni per la caduta di un albero. A cui se ne sono aggiunti altri due. Una vergogna senza fine per un comune dove ancora una volta la lentocrazia, lo scarico delle responsabilità tra diversi settori e la mancanza di una cabina di regia che possa mettere in comunicazione i vari settori danneggia un'intera città privata per oltre una settimana di un'arteria importante di comunicazione tra la parte alta e quella bassa, con tutti i disagi in termini di viabilità e traffico facilmente immaginabili. Oltre alla fortuna che l'albero caduto per pochi secondi non ha causato alcuna vittima o danno a cose e persone occorre sperare che ciò che è accaduto in Romagna non accada a queste latitudini perché l'impreparazione mostrata per risolvere una problematica di non grandissimo rilievo, non lascia ben sperare su cosa possa accadere in caso di calamità naturali evidenti. Ieri in commissione Ambiente si è parlato anche della rotatoria di piazzale De Matthaeis dove da oltre tre anni si attende una soluzione che non arriva mai. Un altro esempio di cattiva gestione amministrativa con una rotatoria provvisoria divenuta definitiva.

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Il Messaggero