Concussione per la gestione dei migranti: giudizio immediato per Antonio Salvati, l’ex sindaco di San Giovanni Incarico e ex presidente dell’unione di Comuni Antica...
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LE INDAGINI
Gli atti d’indagine: intercettazioni, pedinamenti ed escussione di testimoni a dicembre 2018 portano il pm Mattei a chiedere l’arresto di Salvati. Per il pm il quadro indiziario è «grave e concordante». Le mazzette sarebbero state consegnate anche all’interno della sede dell’Unione dei Comuni a San Giovanni Incarico. «Lasciavo i soldi in un cestino della spazzatura nel bagno», ha raccontato l’uomo. Ma il gip di Cassino, a metà gennaio, rigetta la richiesta di arresto. Il pm Mattei non demorde e si rivolge al Riesame che agli inizi di aprile accoglie il ricorso del pm e ordina l’arresto, ma l’atto non è esecutivo. Salvati, infatti, può ricorrere in Cassazione, cosa che avviene nelle settimane successive. Proprio la Cassazione il 13 giugno rigetta il ricorso di Salvati e per lui, la mattina del 14 giugno, si aprono le porte del carcere di Cassino. Per la Procura la prova della concussione «è certa», per questo la settimana scorsa ha chiesto e ottenuto, nella giornata di ieri, il processo con giudizio immediato. Il processo inizierà a ottobre. Nel frattempo la difesa di Salvati studia le mosse per chiedere la revoca o l’attenuazione della misura cautelare e farlo uscire dal carcere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero