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Costruire e rafforzare la cultura dell’accoglienza favorendo la continuità dei percorsi di inserimento socio-economico. Con questo obiettivo la Stazione unica appaltante della Provincia di Frosinone pubblica il bando, per conto del Comune di Sora, da 1 milione e 600 mila euro per affidare il servizio di accoglienza dei titolari di protezione internazionale e dei minori stranieri. In una parola Siproimi ma è tanto di più. E' un sistema complesso riservato anche ai titolari di permesso di soggiorno, a vittime di violenza o tratta, vittime di violenza domestica, di sfruttamento lavorativo, di calamità. L'obiettivo è individuare quel soggetto in grado di attuare il servizio destinato, in questo caso, a 50 uomini, titolari come detto di protezione internazionale e umanitaria con lo stato di asilante o di rifugiato politico per gli anni 2021 e 2022. Come si legge nell'articolato bando di 69 pagine, occorrono dei requisiti molti precisi e possono partecipare imprenditori individuali, anche artigiani, e le società, anche cooperative; i consorzi fra società cooperative di produzione e lavoro, i consorzi tra imprese artigiane, società consortili, commerciali, cooperative di produzione e lavoro. Nella provincia di Frosinone fanno parte della rete Siproimi anche i Comuni di Aquino, Arce e Cassino per 50 persone, Ceccano 40, Frosinone 42 e Ferentino 58. A livello territoriale, gli enti con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di accoglienza integrata che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. Sono previste attività per facilitare l’apprendimento dell’italiano e l’istruzione degli adulti, l’iscrizione a scuola dei minori in età dell’obbligo scolastico, nonché ulteriori interventi di informazione legale sulla procedura per il riconoscimento della protezione internazionale e sui diritti e doveri dei beneficiari in relazione al loro status. Con l’obiettivo di accompagnare ogni singola persona accolta lungo un percorso di riconquista della propria autonomia, i progetti territoriali completano l’accoglienza integrata con servizi volti all’inserimento sociale delle persone. Sono sviluppati, in particolare, percorsi formativi e di riqualificazione professionale per promuovere l’inserimento lavorativo, così come sono approntate misure per l’accesso alla casa. Occorre quindi una capacità imprenditoriale e gestionale non di poco conto ma anche una esperienza di almeno 36 mesi consecutivi nella presa in carico di richiedenti e titolari di protezione internazionale.
Il Messaggero