Carenza di magistrati e di personale amministrativo: cresce la preoccupazione attorno al Tribunale di Cassino. Gli avvocati hanno proclamato 6 giorni di astensione dalle udienze:...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
“Anche noi magistrati desideriamo esprimere la forte preoccupazione per l'attuale situazione”, ha fatto sapere l’Anm sottosezione di Cassino, che ha reso noto i numeri dell’emergenza. La pianta organica del Tribunale di Cassino prevede 23 magistrati giudicanti e 9 magistrati inquirenti (attualmente ci sono 22 magistrati), a fronte di un bacino d'utenza di 328.681 abitanti.
"La pianta organica non è stata aggiornata, neanche dopo l’estensione di competenza del 2013. Risultato: vi è un giudice ogni 14.290 abitanti un pm ogni 36.520 abitanti” , è stato spiegato. Il rapporto magistrati - abitanti nella giurisdizione di Cassino supera la soglia indicata dal Ministero della Giustizia: un giudice ogni 10 mila abitanti è ben oltre quella di molti uffici giudiziari laziali.
“Non osiamo neanche compararci alle realtà degli altri paesi europei - hanno aggiunto dall’Anm - che vantano il numero di 22 magistrati ogni 10 mila abitanti. Nè ignoriamo che le carenze d'organico, di risorse, di struttura e di infrastrutture rappresentano ormai una patologia diffusa a molti uffici giudiziari italiani. Tale consapevolezza non ci impedisce, tuttavia, di farci parte attiva nel sollecitare le soluzioni più adeguate”.
L’emergenza arriverà a ottobre prossimo, quando 3 magistrati civili saranno trasferiti e 3 magistrati usufruiranno del congedo per maternità e si arriverà ad avere un giudice ogni 20.542 abitanti.
“Peggiore - ha spiegato sempre l’Anm è la situazione nel comparto amministrativo, dove le presenze effettive non superano un terzo di quelle previsti in organico, il deficit è ancor più allarmante se si pensa che a Cassino si stanno affrontando in questi mesi i complessi percorsi d’informatizzazione del processo penale”.
L’Anm traccia la strada per uscire dal vicolo cieco. “La revisione delle piante organiche, uno studio approfondito dei flussi quantitativi e qualitativi delle domande di tutela penale e civile, congiuntamente ad una razionalizzazione delle risorse del sistema giustizia rappresentano degli obiettivi primari e non più procrastinabili.
Alle soluzioni strutturali - hanno concluso - occorre affiancate misure emergenziali, quali applicazioni extra-distrettuali di magistrati che, pur non essendo risolutive, sono necessarie per evitare pregiudizi irreparabili nell'attesa di interventi più stabili”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero