Pazienti Covid monitorati con il telefonino e un'applicazione, parte sperimentazione in provincia di Frosinone

Pazienti Covid monitorati con il telefonino e un'applicazione, parte sperimentazione in provincia di Frosinone
La lotta al coronavirus, con il progressivo calo dei pazienti ricoverati, a mano a mano si sta spostando dagli ospedali nelle case. Un cambio di passo nelle cure in cui, in buona...

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La lotta al coronavirus, con il progressivo calo dei pazienti ricoverati, a mano a mano si sta spostando dagli ospedali nelle case. Un cambio di passo nelle cure in cui, in buona parte dei casi, giocherà un ruolo fondamentale l’assistenza territoriale vecchia maniera, con i medici di base, ma questa volta con un’arma in più: la tecnologia digitale che consentirà di monitorare a distanza, ma in tempo reale, i pazienti Covid.


Consegnati i primi telefonini - In questi giorni, anche in provincia di Frosinone, è partito il servizio di telemonitoraggio attraverso l’applicazione “Dottor Covid” (scaricabile su Google Play e App store) messa a punto dalla Regione Lazio. L’applicazione funziona con i kit che sono stati consegnati ai primi 4 pazienti e consistono in uno smartphone e altri dispositivi, tra cui un misuratore di ossigeno, con cui i dati degli assistiti possono essere inviati alle piattaforme per la sorveglianza a distanza. A disposizione della Asl di Frosinone ci sono 50 kit.

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I medici di base - Il servizio, gestito nell’ambito del Servizio Igiene Pubblica diretto dal dottor Giuseppe Di Luzio, è collegato a quello tradizionale della medicina territoriale. Anche quest’ultima si sta riorganizzando per fare fronte all’emergenza Covid come spiega il dottor Marcello Russo, direttore del Dipartimento di Assistenza Cure Primarie: «In questi giorni sono stati istituti i coordinamenti distrettuali di cui è responsabile il direttore del distretto - fa sapere Russo -. Questa è un’importante novità perché nei coordinamenti ci sono i rappresentanti locali delle singole discipline, con particolare attenzione ai medici di base che avranno in questa fase un ruolo molto importante».

Poi, spiega ancora Russo, è stata costituita una nuova unità chiamata “Api” (assistenza proattiva infermieristica) che andrà ad affiancare il lavoro degli specialisti dell’assistenza domiciliare che però si occupano anche solo dei pazienti Covid quando questi non sono autosufficienti.

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Negli altri casi sarà appunto l’equipe infermieristica ad assistere i pazienti Covid, dimessi dall’ospedale o in isolamento domiciliare, interfacciandosi con i medici di base.


Pazienti in albergo - All’assistenza domiciliare si affianca un altro servizio, quello attivato nell’albergo “Casa del Maestro” di Fiuggi, di proprietà dell’Inps e ora in uso alla Asl per sistemare i pazienti contagiati che nelle proprie abitazioni non dispongono degli spazi adeguati per l’isolamento: «Anche questo servizio si sta rivelando fondamentale per fermare i contagi all’interno dei nuclei familiari - spiega Russo - Al momento sono 11 i pazienti ospitati, uno è uscito proprio nelle scorse ore. In tutto possono essere attivati 40 posti» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero