L'Ance: "Per il rilancio serve un brand Cassino". Priorità un nuovo turismo

L'Ance: "Per il rilancio serve un brand Cassino". Priorità un nuovo turismo
Un territorio che cresce demograficamente con 3.156 residenti, produce...

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Un territorio che cresce demograficamente con 3.156 residenti, produce 1,1 mld di euro l’anno contro i 4,7mld della provincia di Frosinone e i 70mld della regione Lazio. Che vede crescere il suo reddito Irpef nel quinquennio 2012-2017. Un territorio snodo tra nord e sud, in posizione trasversale tra il Mar Tirreno e l’Adriatico, sede di una università e ricco di  un patrimonio artistico-storico-culturale. La lista non si esaurisce qui, se pensiamo allo stabilimento Fca e al suo indotto. Tutto questo, però, non è sufficiente. L’area del Cassinate è continuamente in affanno. Il motivo? Non sa sfruttare i suoi punti di forza. A questa conclusione è giunto lo  studio presentato da Ance Frosinone nell’Aula Magna del Polo della Folcara. A realizzarlo su mandato della stessa  Ance  è stato  Cresme Ricerche. L’obiettivo del  lavoro, voluto dal presidente  dell’associazione dei costruttori  edili, Libero Angelo Massaro, è stato individuare le aree dove intervenire per avviare una ripresa e un nuovo sviluppo del territorio.  Quella Cassinate è un’area che non può aspettare ulteriormente.  Per risollevarsi ha bisogno di una nuova visione di sviluppo, che miri a ridisegnare  la città e sappia valorizzare le ricchezze che ha. Cassino e il Cassinate necessitano di un brand: il ‘brand Cassino’. Ad esserne convinto  è Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme ricerche: “Cassino ha bisogno di un brand. E deve usare meglio quello che ha: la posizione geografica, l’università e il turismo”. Il primo punto di forza della città è la sua posizione. “Cassino è il punto di passaggio tra nord e sud. Una città che si colloca in posizione periferica rispetto alle aree urbane forti di Roma e Napoli, ma costituisce sia un nodo delle direttrici longitudinali, sia di quella  trasversale tra il Lazio meridionale e le regioni adriatiche” ha evidenziato il direttore del Cresme. Una posizione che è diventata ancora più strategica con il Treno ad Alta velocità. “Le distanze – ha sottolineato il presidente Massaro – si sono accorciate. Possiamo raggiungere in poche ore Milano, Firenze e ritornare in giornata”.  Il secondo punto di forza è rappresentato dall’università. La crisi degli ultimi anni fa registrare una flessione in numero di iscritti rispetto al  2010, quando gli studenti erano 10 mila. “Nell’anno accademico 2018/2019 l’università conta circa 7.300 iscritti per 38 corsi di laurea. E circa il 30%  di questi nella facoltà di Ingegneria”. In sintesi per il direttore del Cresme bisogna puntare su Ingegneria per “sviluppare innovazione di processi e di tecnologie”. Ma Cassino, dall’analisi dettagliata illustrata nel corso del convegno, perde pezzi principalmente nel settore turistico, dove l’unico polo d’attrazione rimane l’abbazia di Montecassino con un volume di visitatori superiore ai 270 mila e in perdita di 320 mila visitatori (-54%) nell’arco di un decennio. Oltre l’abbazia, le altre realtà non riescono a intercettare i flussi turistici. Esempio è il Museo Archeologico che segna 22,6 punti in percentuale in meno. In Ciociaria a fare la parte del leone, in termini di visitatori, è Fiuggi. “Il territorio del Cassinate – ha rivelato il direttore -  mostra grandi potenzialità di crescita turistica. Esiste un’ampia offerta potenziale legata alla natura, alla biodiversità, ai beni storici-architettonici ed all’enograstronomia attualmente non valorizzata”. Il Covid ha cambiato le abitudini: molte famiglie limiteranno la vacanza nel tempo e nello spazio, preferendo mete locali. Da qui la necessità di creare un marchio. Opportunità e scenari sono stati delineati anche per il settore dell’Automotive. Lo stabilimento Fca ha perso negli ultimi anni 1.400 posti. Secondo il direttore Bellicini “il suo futuro è determinante per l’economia di tutto il sistema”. Dalla ricerca emerge la necessità “di costruire una nuova visione strategica per lo sviluppo del territorio”.

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Il Messaggero