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Il maxi rogo che la scorsa settimana ha divorato decine di ettari tra boschi e pinete nel versante laziale del Parco, in Val di Comino, ha lasciato gravi ferite all’ambiente e pericoli.
Anche ieri mattina il fumo è tornato ad alzarsi sui monti di Alvito a causa di qualche piccolo focolaio dormiente nel sottobosco che si è rianimato. Sono i postumi, previsti e messi in conto. Colpa di radici, pigne o strati arbustivi ancora incandescenti. Ancora una volta, dopo il massiccio impiego di mezzi aerei andato avanti per quasi una settimana, è stato necessario l’intervento di un elicottero per effettuare lanci d’acqua.
Sul posto, per l’attività di spegnimento, sono arrivati anche vigili del fuoco e uomini della Protezione civile. Nel primo pomeriggio la situazione è stata definita sotto controllo.
Il vasto incendio, che ha seminato devastazione e paura per sei giorni, incenerendo zone boscate, conifere e vegetazione varia con ingenti danni al patrimonio naturalistico, ad ogni modo è considerato domato.
Ora l’attenzione è concentrata su eventuali focolai che potrebbero ricomparire. Nel frattempo è iniziata la conta dei danni: soltanto una volta bonificata completamente l’area, si procederà alla riperimetrazione dei luoghi distrutti per stilare il bilancio.
Nel frattempo, le strade regionali 509 per Forca d’Acero e “Di Sora”, l’ex statale 666, che si congiunge alla prima provenendo da Sora, sulla base delle ordinanze dell’Astral, rimangono chiuse al traffico e rischiano di esserlo fino a sabato. Chi intende raggiungere le località turistiche d’Abruzzo, ha due alternative: passare per la zona di Avezzano o via Venafro dal Cassinate. Questo perché lungo i tratti interessati dall’incendio sono in corso verifiche tecniche e statiche per il pericolo di crollo degli alberi bruciati e di caduta massi dai costoni che sovrastano la carreggiata.
Stando a quanto emerso, dovranno essere abbattuti oltre cento alberi ritenuti pericolanti: le operazioni di taglio sono iniziate ieri. Alcune reti paramassi, inoltre, sarebbero state danneggiate e allentate dalle fiamme. Sono necessari, dunque, alcuni lavori di messa in sicurezza prima di riaprire le carreggiate alle auto. «Auspico che tutti gli interventi di bonifica e di rimozione delle criticità siano eseguiti in tempi brevi e che la viabilità sia ripristinata al più presto» ha spiegato il sindaco di San Donato, Enrico Pittiglio.
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Il Messaggero