Frosinone, nel versante del Parco il fuoco non si arrende: altro incendio. Oltre 100 alberi da abbattere per riaprire le strade

Frosinone, nel versante del Parco il fuoco non si arrende: altro incendio. Oltre 100 alberi da abbattere per riaprire le strade
di Stefano De Angelis
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Martedì 12 Luglio 2022, 00:24 - Ultimo aggiornamento: 12:07

Il maxi rogo che la scorsa settimana ha divorato decine di ettari tra boschi e pinete nel versante laziale del Parco, in Val di Comino, ha lasciato gravi ferite all’ambiente e pericoli.

Anche ieri mattina il fumo è tornato ad alzarsi sui monti di Alvito a causa di qualche piccolo focolaio dormiente nel sottobosco che si è rianimato. Sono i postumi, previsti e messi in conto. Colpa di radici, pigne o strati arbustivi ancora incandescenti. Ancora una volta, dopo il massiccio impiego di mezzi aerei andato avanti per quasi una settimana, è stato necessario l’intervento di un elicottero per effettuare lanci d’acqua.

Sul posto, per l’attività di spegnimento, sono arrivati anche vigili del fuoco e uomini della Protezione civile. Nel primo pomeriggio la situazione è stata definita sotto controllo. L’area, proprio per scongiurare ogni rischio, resta presidiata e monitorata. Un altro segnale di ripresa il fuoco lo aveva già dato venerdì, all’indomani del diluvio che si era alleato alle squadre di soccorso e che aveva contribuito a debellare i fronti roventi, attivi dal sabato precedente, che sono arrivati a minacciare il cuore dell’area protetta. Era accaduto in località “Trichiano”, grosso modo nella stessa zona già percorsa dalla furia distruttiva delle fiamme. Nei giorni scorsi sono state eseguite anche ricognizioni dall’alto con droni minuti di telecamera termica.

Il vasto incendio, che ha seminato devastazione e paura per sei giorni, incenerendo zone boscate, conifere e vegetazione varia con ingenti danni al patrimonio naturalistico, ad ogni modo è considerato domato.
Ora l’attenzione è concentrata su eventuali focolai che potrebbero ricomparire.

Nel frattempo è iniziata la conta dei danni: soltanto una volta bonificata completamente l’area, si procederà alla riperimetrazione dei luoghi distrutti per stilare il bilancio.

Nel frattempo, le strade regionali 509 per Forca d’Acero e “Di Sora”, l’ex statale 666, che si congiunge alla prima provenendo da Sora, sulla base delle ordinanze dell’Astral, rimangono chiuse al traffico e rischiano di esserlo fino a sabato. Chi intende raggiungere le località turistiche d’Abruzzo, ha due alternative: passare per la zona di Avezzano o via Venafro dal Cassinate. Questo perché lungo i tratti interessati dall’incendio sono in corso verifiche tecniche e statiche per il pericolo di crollo degli alberi bruciati e di caduta massi dai costoni che sovrastano la carreggiata.

Stando a quanto emerso, dovranno essere abbattuti oltre cento alberi ritenuti pericolanti: le operazioni di taglio sono iniziate ieri. Alcune reti paramassi, inoltre, sarebbero state danneggiate e allentate dalle fiamme. Sono necessari, dunque, alcuni lavori di messa in sicurezza prima di riaprire le carreggiate alle auto. «Auspico che tutti gli interventi di bonifica e di rimozione delle criticità siano eseguiti in tempi brevi e che la viabilità sia ripristinata al più presto» ha spiegato il sindaco di San Donato, Enrico Pittiglio.

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