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Finita la campagna elettorale e trascorsa la canonica giornata del silenzio, ora la parola passa ai cittadini. Saranno loro a scegliere a quale coalizione o raggruppamento affidare la guida del Paese per i prossimi cinque anni. Tra comizi e ultimi appelli, è arrivato il giorno del voto. E domani l'Italia si sveglierà con un nuovo premier e con un verdetto che sancirà vincitori e sconfitti.
L'attesa è crescente anche in Ciociaria, che arriva a questo appuntamento con otto parlamentari uscenti tra deputati e senatori: di questi, però, soltanto tre (Fontana M5S, Ruspandini FdI e Mancini Pd, con origini di Picinisco) tentano la conferma. A loro si aggiunge un'altra rosa di candidati ciociari (poco più di venti), ciascuno sotto la bandiera del partito di appartenenza, che sperano di staccare il pass per Montecitorio o Palazzo Madama. In corsa ci sono anche sindaci (Messore del Pd e Pantano di Italia Viva per il Terzo polo), ex primi cittadini (Ottaviani della Lega e Rea per Unione popolare) e amministratori comunali (il consigliere Turriziani del Pd, il vicesindaco Maddè per Unione popolare e l'assessore Viglianti per Azione-Italia Viva).
Ieri nei 91 comuni sono state completate le operazioni per l'insediamento dei seggi. In totale le sezioni elettorali sono 498, comprese le 6 negli ospedali e altre nelle case di detenzione, cui si sommano quelle allestite in altre strutture sanitarie. Sono circa duemila gli scrutatori e i presidenti nominati. La città con il maggior numero di sezioni è Frosinone, 48. Ieri nel capoluogo una è stata spostata: la numero 27, prima situata nella scuola De Carolis, è stata trasferita nell'ex asilo nido Biancaneve. Oggi, dunque, inizia la lunga giornata del voto: urne aperte dalle 7 alle 23, poi comincerà lo spoglio con i risultati attesi in nottata. In Ciociaria sono chiamati alle urne 383.714 elettori, di cui 196.926 donne e 186.788 uomini. Di questi, 34.948 risiedono nel capoluogo.
LE NOVITÀ
Due le novità per questa tornata. Una riguarda l'estensione dell'elettorato attivo per il Senato: per la prima volta potranno votare anche i diciottenni. Basterà, dunque, essere maggiorenni, mentre in precedenza bisognava avere 25 anni.
L'altra, invece, è quella relativa alla definizione delle circoscrizioni territoriali nell'ambito del sistema elettorale vigente, il Rosatellum, che prevede l'assegnazione dei seggi con il metodo uninominale (maggioritario) e plurinominale (proporzionale). Rispetto al 2018, è cambiata la geografia dei collegi. Per la Camera sono sempre due, ma con una diversa perimetrazione: zona nord della Ciociaria, quella centrale e la Val di Comino sono state incluse in quello denominato Frosinone-Sora, mentre il Cassinate (da Arce a scendere) in quello di dimensione interprovinciale in cui rientrano anche Gaeta e Terracina. Per il proporzionale, invece, il collegio è unico Frosinone-Latina. La sfida nel maggioritario per il Senato, invece, non sarà più su base provinciale, ma coinvolgerà l'intero Basso Lazio.
Si rinnova, dunque, la sfida tra centrodestra e centrosinistra. Fratelli d'Italia e Lega si contenderanno il primato di coalizione, mentre il Pd punta a un risultato positivo per tenere testa ai principali avversari politici. Della partita, però, fanno parte anche altre e nuove forze, come il M5S, il Terzo polo e il movimento di De Magitris, tutte fiduciose sul responso delle urne.
Il Messaggero