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L'internazionalizzazione è il fiore all'occhiello dell'università di Cassino e del Lazio meridionale. Unicas si è aperta e si aprirà, ancora di più, al mondo grazie all'istituzione di nuovi corsi in lingua inglese in ingegneria ed economia; ad accordi bilaterali con agenzie specializzate e alle nuove residenze. Sono questi i pilastri individuati da Unicas ed elencati dal rettore Marco Dell'Isola nella relazione annuale, letta nel corso della cerimonia di inaugurazione del 44esimo anno accademico. Cassino punta tutto sull'internazionalizzazione tanto da posizionarsi al 4° posto tra gli atenei italiani con circa il 13% di iscritti provenienti da diverse parti del mondo.
LA RELAZIONE
«Il nostro ateneo ha sottolineato il Magnifico si è mosso con grande determinazione per potenziare la propria offerta formativa internazionale, offrendo ben sei corsi di laurea magistrale ed un corso di laurea triennale in lingua inglese». Per il prossimo accademico Unicas ha progettato due nuovi corsi di laurea triennale in "Industrial Engineering Technology" ed "Economics with data science".
La cerimonia nell'Aula Magna ha segnato il ritorno alla normalità dopo la pandemia. Tante le autorità. Al tavolo di presidenza il rettore, la professoressa Ivana Bruno, che ha tenuto la prolusione su Musei universitari: didattica, ricerca, terza missione', i rappresentanti sia degli studenti che del personale tecnico amministrativo e bibliotecario, rispettivamente, Francesco Ruggiero e Pietro Alessio Palumbo, la direttrice generale Marsiglia e l'ospite d'onore Massimo Osanna al quale è stata affidata la lectio magistralis. La ministra Anna Maria Bernini, collegata a distanza, tra i vari intervalli musicali regalati dagli allievi del Conservatorio musicale Refice' di Frosinone, ha ringraziato la comunità accademica, quale prototipo della reazione straordinaria che le università italiane hanno avuto «in tutte le sue componenti» negli anni del Covid. «L'università di Cassino - ha aggiunto la ministra - ha innovazione e forza formativa e poi ha come motto Sol per Noctem. E con questo motto non può non avere un futuro luminoso».
Il Messaggero