Anche un infermiere ciociaro nel successo paralimpico dell'atletica italiana

Valerio Scaccia con Giuseppe Campoccio
Valerio Scaccia, 31 anni, infermiere di cardiologia, ...

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Valerio Scaccia, 31 anni, infermiere di cardiologia,  è entrato a far parte della nazionale italiana Paraolimpica partecipando di recente ai campionati di Atletica Leggera che si sono tenuti a Parigi e che hanno visto protagonista un atleta ciociaro. Giuseppe Campoccio di Cassino, infatti, ha vinto la medaglia d'argento nel lancio del peso. È l'atleta che è stato assegnato proprio a Valerio Scaccia dalla Fispes la federazione italiana Paraolimpici di atletica leggera. Salvo colpi di scena Valerio e Giuseppe si ritroveranno nel 2024 a Parigi per le Olimpiadi anche se prima ci saranno di nuovo i Mondiali saltati per il Covid. Valerio inoltre da anni è un affermato dirigente in campo nazionale nel calcio a cinque. Nella passata stagione ha contribuito da dietro le quinte alla storica promozione in A2 maschile della Amb Frosinone. «La mia avventura con la Nazionale Italiana Paralimpica è iniziata grazie al dottor Giuseppe Spinelli, medico della squadra azzurra che mi ha proposto dicollaborare, è stata la prima esperienza con la Fispes e con questo mondo, un esperienza strepitosa- ha spiegato il giovane - il mio ruolo è stato quello di fare l'infermiere assegnato a un atleta ( ciociaro anche lui, ndr) Giuseppe Campoccio in carrozzina come prevede il regolamento. Quando sei lì però in quel gruppo sei l'infermiere di tutti. Li ringrazio per avermi fatto sentire uno di loro da sempre».

LA SODDISFAZIONE

Giuseppe Campoccio ha vinto la medaglia d'argento nel peso conquistando anche un pass per le ParaOlimpiadi che si svolgeranno sempre a Parigi nel 2024. Prima ci sarà il mondiale di Kobe in Giappone saltato causa covid. La para atletica italiana ha scritto la storia con un totale di 12 medaglie (5 ori, 3 argenti, 4 bronzi) e 10 pass v«alidi per i Giochi del 2024. Porto di tutte e 12 le medaglie un ricordo bellissimo- ha aggiunto Valerio Scaccia-ma l'argento conquistato da Fabio Bottazzini ha per me un significato speciale. Ci siamo legati tanto in questa spedizione; un ragazzo dell'Accademy all'esordio internazionale, che ha sofferto tanto ma la vita in questo mondiale ha deciso di regalargli una gioia immensa con la conquista dell'Argento e del Pass olimpico nella finale 200 metri. Da dirigente di una società sportiva di calcio a 5 (nella prossima stagione sarà in serie B maschile a Colleferro, ndr) ad infermiere con una nazionale italiana paralimpica ci sono tantissime differenze. Ho conosciuto un gruppo di ragazzi che hanno saputo reagire alla difficoltà che la vita gli ha messo davanti utilizzando lo sport come mezzo di rilancio per la vita. Hanno dimostrato un carattere incredibile. Spero di poter continuare questo percorso intrapreso con la Fispes e cercherò di lavorare sul territorio e non affinché le persone con disabilità possano fare sport ad alti livelli senza nessun tipo di pregiudizio o vergogna per una problematica fisica». Il suo lavoro di infermiere al servizio dei ragazzi meno fortunati e la sua esperienza in campo per fare crescere in Ciociaria il calcio a cinque.

Emiliano Papillo
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Il Messaggero