Fuksas condannato a un maxi risarcimento: oltre 400mila euro per la scuola della discordia ad Anagni

Nei giorni scorsi infatti la Corte di Cassazione, ha rigettato il ricorso del celebre architetto, ed ha condannato lo stesso al pagamento di oltre 400 mila euro, 415.162 per la precisione, che gli erano stati chiesti come risarcimento per in seguito alle difficoltà legate alla realizzazione della scuola

Fuksas condannato a un maxi risarcimento: oltre 400mila euro per la scuola della discordia ad Anagni
Termina dopo oltre 40 anni il contenzioso tra il comune di Anagni e il celebre architetto Massimiliano Fuksas, in relazione alla costruzione della scuola media di San Magno,...

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Termina dopo oltre 40 anni il contenzioso tra il comune di Anagni e il celebre architetto Massimiliano Fuksas, in relazione alla costruzione della scuola media di San Magno, situata a poche centinaia di metri dal centro storico della città dei papi; e appunto da oltre 40 anni sede di una delle scuole medie più popolate della città dei papi. Nei giorni scorsi infatti la Corte di Cassazione, ha rigettato il ricorso del celebre architetto, ed ha condannato lo stesso al pagamento di oltre 400 mila euro, 415.162 per la precisione, che gli erano stati chiesti come risarcimento per in seguito alle difficoltà legate alla realizzazione della scuola.

LA RICOSTRUZIONE

I fatti risalgono alla fine degli anni 80. Quando le amministrazioni comunali dell'epoca decisero di dare alla città di Anagni un altro plesso scolastico per cercare di intercettare l'allora crescente domanda di istruzione. Venne deciso a quel punto di affidare il progetto della nuova scuola a quello che, allora, era ancora un promettente, ma non famosissimo, architetto romano. Dopo la realizzazione della scuola, per la quale Fuksas fu progettista e direttore dei lavori, ci furono però tutta una serie di difficoltà legate al terreno su cui la scuola era stata realizzata. Il Comune fu pertanto costretto ad intervenire, spendendo una cifra molto consistente, per una serie di lavori di consolidamento della struttura. Il tutto, secondo quando venne detto dall'amministrazione di allora, a causa della inadeguata valutazione della capacità del terreno scelto nel sostenere i carichi delle fondazioni e della costruzione nel suo complesso. I soldi spesi vennero chiesti all'architetto Fuksas, che venne ritenuto responsabile per non aver verificato la natura del terreno su cui era stata costruita l'opera.

LA DIFESA

Lui, invece, ha sempre sostenuto di aver realizzato l'opera in modo perfetto da un punto di vista progettuale, affidandosi, per quanto riguarda il terreno, alla relazione di un altro tecnico. La battaglia legale è andata avanti per decenni, fino alla parola finale della Corte di Cassazione. E nei giorni scorsi, il comune di Anagni, che si è affidato per la controversia all'avvocato Massimo Cocco, ha avuto ragione sul punto. A Fuksas sono stati quindi addebitati i 415 mila euro oltre ai circa 10.000 euro per le spese legali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero