Comune-Geaf, guerra in Tribunale per mezzo milione di euro e rischio dissesto

Comune-Geaf, guerra in Tribunale per mezzo milione di euro e rischio dissesto
Comune-Geaf, una guerra in Tribunale a suon di cifre che rischierebbero di mettere in discussione la tenuta del piano di riequilibrio decennale cui ha fatto ricorso nel 2013...

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Comune-Geaf, una guerra in Tribunale a suon di cifre che rischierebbero di mettere in discussione la tenuta del piano di riequilibrio decennale cui ha fatto ricorso nel 2013 l’amministrazione Ottaviani per evitare il dissesto finanziario.

La resa dei conti è ora fissata per il 12 settembre, quando si terrà l’udienza per discutere del decreto ingiuntivo da oltre mezzo milione di euro emesso dal Tribunale di Frosinone su istanza della società che si occupa del trasporto pubblico in città, la Geaf Scrl. Con l’atto si intima al Comune di pagare alla Geaf la somma di 561mila euro più interessi, relativi a fatture risalenti agli anni 1997, 2000, 2002, 2006, al triennio 2009-2012 e al 2014.
Dietro queste cifre ci sono 527mila euro per lo svolgimento del servizio di trasporto pubblico locale, ma anche – in piccola parte – cifre collegate a servizi svolti in occasioni speciali, come ad esempio per il Giubileo del 2000. Con delibera di Giunta dello scorso 29 marzo, l’amministrazione Ottaviani ha deciso di opporsi al decreto ingiuntivo in sede giudiziale, ritenendo la pretesa della Geaf «palesemente infondata» (come si legge nella delibera dell'esecutivo comunale).
L’avvocato del Comune, Marina Giannetti, ha dunque presentato l’opposizione del Comune di Frosinone al decreto ingiuntivo che la Geaf aveva ottenuto dal Tribunale, sostenendo in sostanza che non è dovuto nessun pagamento da parte dell'amministrazione. Per la quasi totalità delle fatture il Comune invoca la prescrizione quinquennale del credito. Per alcune fatture si fa anche riferimento a specifiche prestazioni che secondo l’amministrazione comunale non derivano dalla concessione del servizio di trasporto pubblico oggetto del decreto ingiuntivo. Per altre (è il caso di alcune fatture del 2000,2009 e 2010) si fa cenno a un parziale pagamento per insufficiente copertura finanziaria, sottolineando come mancasse addirittura l’impegno di spesa.
Per quelle più recenti (2014) il Comune sostiene di aver saldato il conto con la Geaf. In generale, però, il Comune punta sulla prescrizione quinquennale del credito relativo alle fatture Geaf e sulla presunta insussistenza del riconoscimento del debito nei confronti della società. L'ente chiede anche al Tribunale la sospensione dell’esecuzione del decreto ingiuntivo da 561mila euro, facendo riferimento ai danni che provocherebbe alle casse comunali e alla tenuta del piano di riequilibrio decennale. Paventando inoltre il rischio di dissesto. Oltre alla sospensione, il Comune nell’udienza del 12 settembre punta alla revoca del decreto ingiuntivo.

Di ben altro avviso la Geaf, assistita dall’avvocato Fabrizio Faustini. La società sostiene che la prescrizione dei crediti sarebbe stata interrotta dalle reiterate diffide inoltrate al Comune: si parla di circa 30 richieste di pagamento inviate negli anni, secondo quanto emergerebbe dagli atti presentati dalla Geaf. La società punta inoltre sul fatto che nel 2011 lo stesso Comune avrebbe riconosciuto espressamente l’esistenza di un ingente debito (quantificato in circa 751mila euro ai tempi e collegato a quanto pare anche al trasferimento di somme da parte della Regione) nei confronti della Geaf. Punti, questi, contestati dall'amministrazione comunale. Ora si attende la decisione del Tribunale.
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Il Messaggero