Fiumi di droga venduti al "Casermome": 36 imputati scelgono il rito abbreviato

Fiumi di droga venduti al "Casermome": 36 imputati scelgono il rito abbreviato
 Processo Fireworks, il processo riparte con la richiesta di rito abbreviato per 36 imputati accusati di associazione a delinquere ai fini di spaccio. ...

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 Processo Fireworks, il processo riparte con la richiesta di rito abbreviato per 36 imputati accusati di associazione a delinquere ai fini di spaccio.


Inizialmente va detto, ben 43 le persone che erano finite in manette. Ma nel corso del processo numerosi sono stati gli imputati già condannati con i riti alternativi. Per quanto riguarda questa seconda trance del processo Il giudice dovrà pronunciarsi il prossimo 20 marzo.
Il pubblico ministero va detto, ha chiesto sei anni ed otto mesi per coloro che avevano il ruolo delle "vedette".

La vicenda che ha portato a questa raffica di arresti risale al dicembre del 2016 a seguito di una operazione antidroga messa in atto dai carabinieri e polizia. L'operazione, era stata denominata "Fireworks" proprio l'uso dell'organizzazione di reclamizzare' la vendita dello stupefacente attraverso l'accensione dei fuochi pirotecnici, visibili a distanza, per segnalare la disponibilità di droga. La banda aveva realizzato un vero e proprio punto vendita all'interno di una delle scale di salita ai piani alti del Casermone, facendo in modo di blindare il portone per evitare sguardi indiscreti. Il come lo avevano definito gli investigatori, lavorava ad orario continuato. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del comando provinciale e dagli agenti della squadra Mobile, coordinati dalla Direzione distrettuale Antimafia la sostanze stupefacente veniva smerciata da una finestrella ubicata nei piani alti di una palazzina del "casermone". Tutti gli associati dovevano sottoporsi a turni lavorativi. Gli incassi giornalieri si aggiravano intorno ai quarantamila euro. I componenti dell'organizzazione malavitosa arrivavano a smerciare fino a 10 mila dosi. Per chi era bravo a smerciare le dosi erano previsti anche regali in denaro.
Per gli addetti alle vendite e per le "vedette" scattavano insomma i premi produzione. Tra gli avvocati del collegio difensivo Rosario Grieco, Riccardo Masecchia, Luigi Tozzi, Christian Alviani e Marco Maietta.


Marina Mingarelli
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Il Messaggero