Distruzione dell'abbazia, nel giorno della ricorrenza arriva il monito di dom Ogliari

Distruzione dell'abbazia, nel giorno della ricorrenza arriva il monito di dom Ogliari
“Il modo migliore per ‘fare memoria’ delle atrocità della guerra, affinché ci siano di monito e non si ripetano più, è proprio quello...

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“Il modo migliore per ‘fare memoria’ delle atrocità della guerra, affinché ci siano di monito e non si ripetano più, è proprio quello di impegnarci noi per primi ad evitare che nella nostra quotidianità si insinuino parole e atteggiamenti violenti e bellicosi”. È il monito lanciato dall’abate Donato Ogliari nella ricorrenza del 78simo anniversario della distruzione dell’abbazia, avvenuta la mattina del 15 febbraio del ’44.

Un territorio intero, anzi un’intera provincia ha voluto ricordare i tragici eventi e le vittime del bombardamento. In abbazia per la celebrazione, presieduta dall’abate di Montecassino, erano presenti tutte le massime autorità provinciali sia militari sia civili, tra cui, il prefetto di Frosinone Ernesto Liguori, i comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, il vice questore Giovanna Salerno il colonnello Valerio Lancia comandante dell'80° Rav Roma e i sindaci del comprensorio. A rappresentare la città Martire, oltre al sindaco Enzo Salera e al presidente del consiglio Barbara Di Rollo, erano presenti anche diversi assessori e consiglieri comunali. "Il bombardamento è stata una pagina dolorosa, sempre viva nel ricordo dei cassinati e del mondo intero" ha detto il sindaco Enzo Salera. Erano le 9.45 del 15 febbraio del 1944 quando sul Monastero Benedettino le forze alleate sganciarono la prima bomba nella convinzione che l'abbazia rappresentasse un caposaldo della linea difensiva dei tedeschi. Dopo ore di bombardamenti, a sera, dell'antico cenobio, non rimase che un cumulo di macerie.

"Ricordare - ha sottolineato ancora Salera - è fondamentale per non ripetere gli orrori della guerra che sempre è distruzione e morte. La memoria - ha concluso - assume un valore fondamentale, in particolare per i giovani e per quelli di noi che non hanno vissuto direttamente quella tragedia. E’ infatti attraverso il ricordo e la memoria che si aiuta la formazione e la crescita della coscienza dei giovani che potranno essere a loro volta portatori di conoscenza e di valori di tolleranza verso le generazioni". Nel pomeriggio le celebrazioni hanno avuto un appendice con il convegno organizzato dalla FUIS, Federazione Unitaria Italiana Scrittori, dal titolo 'Scrittori Contro la Guerra’.

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Il Messaggero