“Il modo migliore per ‘fare memoria’ delle atrocità della guerra, affinché ci siano di monito e non si ripetano più, è proprio quello di impegnarci noi per primi ad evitare che nella nostra quotidianità si insinuino parole e atteggiamenti violenti e bellicosi”. È il monito lanciato dall’abate Donato Ogliari nella ricorrenza del 78simo anniversario della distruzione dell’abbazia, avvenuta la mattina del 15 febbraio del ’44.
Un territorio intero, anzi un’intera provincia ha voluto ricordare i tragici eventi e le vittime del bombardamento.
"Ricordare - ha sottolineato ancora Salera - è fondamentale per non ripetere gli orrori della guerra che sempre è distruzione e morte. La memoria - ha concluso - assume un valore fondamentale, in particolare per i giovani e per quelli di noi che non hanno vissuto direttamente quella tragedia. E’ infatti attraverso il ricordo e la memoria che si aiuta la formazione e la crescita della coscienza dei giovani che potranno essere a loro volta portatori di conoscenza e di valori di tolleranza verso le generazioni". Nel pomeriggio le celebrazioni hanno avuto un appendice con il convegno organizzato dalla FUIS, Federazione Unitaria Italiana Scrittori, dal titolo 'Scrittori Contro la Guerra’.