Contaminazione delle acque e depuratori al palo: è scontro dopo la pubblicazione del Rapporto Ispra 2018. Il dossier si riferisce a monitoraggi del 2015-2016 sui pesticidi...
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I DEPURATORI
Per il depuratore di Anagni (costato negli anni circa 20 milioni) si naviga ancora a vista. Dall’Asi e da AeA sostengono che la gestione consortile del depuratore partirà solo dopo le sistemazioni necessarie a far partire l’impianto. “Noi non abbiamo la gestione dell’impianto, che si potrà attivare solo all’esito delle sistemazioni necessarie – dice l'Ad di AeA Riccardo Bianchi – E' solo un affidamento provvisorio e stiamo aspettando che vengano accolte le nostre indicazioni sulle cose da fare”. Anche il presidente dell’Asi Francesco De Angelis evidenzia: “La proprietà è della Regione, che dovrà mettere a disposizione delle risorse. Noi abbiamo preso il depuratore in gestione, ma in via non ancora definitiva. Per partire c’è bisogno di interventi su impianti e reti, dopo i tanti anni in cui il depuratore è rimasto fermo. Abbiamo inviato uno studio in Regione e si sta discutendo”. Ma quanto bisognerà attendere ancora? Il Ministero a febbraio, rispondendo a un’interrogazione del M5S, per la messa in funzione aveva parlato della fine del 2018. “Non mi sbilancio sul riferimento alla fine del 2018 – dice Bianchi – Ma non è detto che ci voglia molto di più, dipende dalla burocrazia”. Sugli altri depuratori De Angelis evidenzia che a “Ceccano abbiamo investito 1 milione di euro di risorse del Consorzio e su Villa Santa Lucia oltre 1 milione per interventi finanziati dalla Regione”. Bianchi sottolinea che a Ceccano si è proceduto con “operazioni di mitigazione ambientale rispetto agli impatti odoriferi: stiamo per concludere la prima fase. Si lavora anche su sistema fognario e perdite idriche”.
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Il Messaggero