Condannato a due anni, ma non lo sapeva: lo scopre quando voleva candidarsi alle elezioni

Condannato a due anni, ma non lo sapeva: lo scopre quando voleva candidarsi alle elezioni
Aveva a avuto sempre una grande passione per la politica. Così quando si è presentata la possibilità di candidarsi alle ultime elezioni politiche del 25...

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Aveva a avuto sempre una grande passione per la politica. Così quando si è presentata la possibilità di candidarsi alle ultime elezioni politiche del 25 settembre scorso, A.C., di 54 anni, si è subito dato da fare per presentare la certificazione necessaria. Quando però nell'agosto scorso si è recato al casellario giudiziario per richiedere il certificato di carichi pendenti, l'uomo ha avuto una amara sorpresa: era stato condannato a due anni di reclusione per omessa fatturazione. L'aspirante politico è stato condannato inoltre oltre alle pene accessorie all'interdizione dei pubblici uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per la durata di un anno, e l'interdizione perpetua dall'ufficio di componente di commissione tributaria.


La sentenza è diventata esecutiva il 10 maggio scorso. Il condannato non aveva potuto usufruire dei i termini della proposizione del relativo atto appello a causa della mancata comunicazione da parte del precedente legale di fiducia. Lui di quella condanna non sapeva assolutamente nulla. O meglio, sapeva di quella denuncia per omessa fatturazione, ma aveva dato mandato al suo legale di occuparsi della sua vicenda giudiziaria. Quindi stava tranquillo. Invece a causa di questa condanna l'uomo ha visto svanire il sogno di poter essere eletto. Sempre a detta dell'aspirante politico non avrebbe mai ricevuto alcuna comunicazione relativa alla prima udienza pregiudicando definitivamente il proprio diritto di difesa e ne tanto meno sarebbe stato informato delle successive udienze istruttorie e dell'udienza di discussione avvenuta il 21 dicembre del 2021.

Adesso il suo avvocato di fiducia Roberto Capobianco ha chiesto al giudice del tribunale di Velletri, dove è stata pronunciata la sentenza, di concedere al suo assistito almeno la possibilità di poter appellare la condanna. Ormai il suo sogno di potersi candidare è fallito senza alcuna possibilità di cambiamento. Ma l'uomo vuole comunque essere riabilitato. Purtroppo anche la legge Severino parla chiaro: non possono ricoprire la carica di deputati e senatori coloro che abbiano riportato condanne definitive a pene di due anni di reclusione. Adesso per ritornare ad essere di nuovo candidabile l'uomo dovrà attendere altri sei anni.


Marina Mingarelli
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Il Messaggero