Cassino, operazione Acquanera: si allarga l'inchiesta. Indagati anche i vertici del Cosilam e della Reno de Medici

Cassino, operazione Acquanera: si allarga l'inchiesta. Indagati anche i vertici del Cosilam e della Reno de Medici
Veleni dal depuratore Cosilam nel rio Pioppeto: si allarga l'inchiesta. Ci sono altri quattro indagati, si tratta del presidente del Cosilam Marco Delle Cese, del direttore...

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Veleni dal depuratore Cosilam nel rio Pioppeto: si allarga l'inchiesta. Ci sono altri quattro indagati, si tratta del presidente del Cosilam Marco Delle Cese, del direttore dell’ente consortile Vincenzo Di Vizio, del direttore dello stabilimento Reno De Medici di Villa Santa Lucia Francesco Canal e del responsabile ambientale dello stesso stabilimento Alessio Plebani. Ieri mattina i carabinieri forestali del Nipaf di Frosinone diretti dal colonnello Vitantonio Masi hanno dato corso alla seconda fase dell'indagine "Acquanera" che pochi mesi fa portò all'esecuzione di diverse misure cautelari. Su ordine del pm Emanuele De Franco, che coordina le indagini, ci sono state perquisizioni nella sede del Cosilam, nella zona industriale del cassinate, e alla sede della cartiera. Al centro delle indagini rimane l'impianto di depurazione di via Molinarso a Villa Santa Lucia, gestito in house dalla società A&A , dove confluiscono le acque reflue della cartiera e di altre aziende. Le nuove iscrizioni nel registro degli indagati da parte del sostituto procuratore De Franco sarebbero scaturire dagli ulteriori accertamenti disposti in questi mesi. Ci sarebbero presunte responsabilità omissive, ma anche attive negli sversamenti di acque inquinanti. Da qui la contestazione del reato d’inquinamento ambientale in concorso con i nove indagati della prima fase. Nessun commento dai vertici del Cosilam, si attende la conclusione delle indagini. Alcuni dei nuovi coinvolti sono assistiti dagli avvocati Sandro Salera, Domenico Marzi e Paolo Marandola. I fatti contestati a tutti gli indagati risalgono al 2020 e il 2021 e riguardano la società A&A che gestisce il depuratore consortile, che convoglia i reflui nel corso d'acqua Rio Pioppeto. "Gli accertamenti hanno riscontrato la continua, e significativa, violazione dei limiti tabellari stabiliti per i reflui dello scarico finale del depuratore consortile con conseguente presenza di schiume e melme, ma anche olezzi nauseabondi", era stato spiegato dai carabinieri.

Ora le indagini vanno avanti. 

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Il Messaggero