Cassino, A caccia di rifiuti interrati: a Nocione arriva un P166 delle fiamme gialle

Cassino, A caccia di rifiuti interrati: a Nocione arriva un P166 delle fiamme gialle
Il sospetto è che negli anni 90 siano state interrate migliaia di tonnellate di rifiuti tossici e radioattivi, ci sono state indagini, archiviazioni, ma ora la Procura...

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Il sospetto è che negli anni 90 siano state interrate migliaia di tonnellate di rifiuti tossici e radioattivi, ci sono state indagini, archiviazioni, ma ora la Procura della repubblica di Cassino e la Guardia di Finanza intendono andare sino in fondo. 

Quando a Cassino di parla di rifiuti interrati non può che farsi riferimento a Nocione, area di diverse migliaia di metri quadrati a confine con Sant’Elia Fiumerapido dove ieri nella tarda mattinata è arrivato un aeromobile della Guardia di Finanza, un P166 ( dotato del sistema Tabi 320 scanner termico aviotrasportato sensibile alle radiazioni termiche emesse da svariate superfici ed è idoneo alla realizzazione di immagini o mosaicatura di mappe termiche geocorrette. In grado di discriminare, con precisione al decimo di grado centigrado, temperature superficiali in un range dai -20° ai 110°), per i rilievi.
Attraverso una particolare strumentazione il Gruppo di Esplorazione Aeromarittima della Guardia di Finanzasi capirà se realmente ci sono rifiuti interrati nella zona di Nocione.
“Le falde acquifere sono inquinate dal cromo esavalente e dal ferro, dai rubinetti esce acqua rossastra, ma sulla bomba ecologica in località Nocione a Cassino, non deve calare il silenzio”. Così Edoardo Grossi membro della consulta dell’ambiente di Cassino, oltre un anno fa circa lanciò l’allarme.
Le indagini, come noto, si concentrano su un appezzamento di terreno privato di circa cinquemila metri quadrati, dove negli anni 90 sarebbero stati interrati rifiuti speciali di tipo ospedaliero e non.
Un sospetto forte e supportato a quanto pare dal ritrovamento di diversi resti di medicinali e scarti d’interventi chirurgici su esseri umani.
Le indagini, sono a una fase avanzata, vengono portate avanti dalla Guardia di Finanza di Cassino, sotto il coordinamento del procuratore Capo di Cassino Luciano D'Emmanuele, e si muovono su due fronti. Il primo che mira alla raccolta di una serie di testimonianze dei residenti ed ex dipendenti del comune per capire se hanno visto attività di scavo nella zona, l’altro concerne analisi del terreno.
Va detto che la Guardia di Finanza e la Procura non stanno lasciando nulla al caso.

Tra alcune settimane saranno pronti i dati dei rilievi eseguiti ieri per tutta la giornata e poi si capirà il da farsi: se ci sono rifiuti si scaverà altrimenti il fascicolo sarà archiviato.

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Il Messaggero