Agli stranieri clandestini che cercavano lavoro assicurava uno stipendio decoroso e la possibilità, visto che preannunciava un contratto regolare, di poter ottenere il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Lo stipendio era al di sotto che quello solitamente percepisce un camionista, ma gli stranieri non avevano fatto alcuna rimostranza perché a loro interessava l'assunzione a tempo indeterminato. Con questo tipo di contratto avrebbero potuto tirare un sospiro di sollievo. Non essendo più degli abusivi avrebbero potuto aspirare anche ad ottenere un appartamento in affitto. Al momento erano appoggiati nella casa di un loro connazionale che dopo anni di permanenza sul territorio italiano era riuscito ad ottenere il permesso di soggiorno. Sapevano molto bene che i proprietari degli immobili non affittavano appartamenti a coloro che non avevano un regolare contratto di lavoro. Se non avevano le opportune garanzie, non c'era niente da fare.
LA SCOPERTA
Le loro aspettative però sono state disattese quando si sono visti recapitare una lettera da parte della Questura che li invitava a presentare tutta la documentazione per accertare la regolarità del loro permesso di soggiorno. Viceversa avrebbero dovuto lasciare l' Italia in tempi molto brevi. A quel punto gli stranieri sono caduti dalle nuvole. Loro sapevano che il datore di lavoro aveva avviato tutte le procedure per dimostrare che avevano un lavoro stabile e che quindi il soggiorno in Italia era assolutamente regolare. Quando si sono recati negli uffici preposti hanno fatto una amara scoperta: l'imprenditore non solo li aveva per lungo tempo sottopagati, ma non aveva avviato nei loro confronti alcun tipo di contratto. Insomma i quattro stranieri tutti provenienti dall'Albania per quasi un anno avevano lavorato in nero. Quando si sono recati dal datore di lavoro per avere delucidazioni circa la loro assunzione in quella ditta di trasporti, l'uomo aveva risposto loro che se volevano continuare a lavorare era così altrimenti avrebbero potuto benissimo licenziarsi.
A quel punto gli stranieri si sono rivolti all'avvocato Pietro Polidori ed hanno fatto scattare la denuncia nei confronti dell'imprenditore. A conclusione delle indagini il sessantenne è stato rinviato a giudizio per sfruttamento di clandestini. Questi ultimi hanno già preannunciato che si costituiranno parte civile per ottenere ristoro di tutti i danni subìti e delle ingiustizie patite.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero