Alatri, «Avete il contratto» ma lavoravano in nero: imprenditore nei guai

L'uomo, un 60enne titolare di una ditta di trasporti, era visto dai dipendenti come una sorta di salvatore

Alatri, «Avete il contratto» ma lavoravano in nero: imprenditore nei guai
di Marina Mingarelli
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Lunedì 3 Aprile 2023, 07:29

Agli stranieri clandestini che cercavano lavoro assicurava uno stipendio decoroso e la possibilità, visto che preannunciava un contratto regolare, di poter ottenere il permesso di soggiorno. L'uomo, un 60enne titolare di una ditta di trasporti residente ad Alatri, era visto dai dipendenti come una sorta di salvatore. Grazie a lui che aveva dato loro la possibilità di essere assunti, avrebbero potuto continuare a restare in Ciociaria senza la paura di poter essere cacciati perché considerati clandestini. Quattro gli extracomunitari che erano stati assunti per trasportare la merce con i mezzi pesanti in varie città del territorio nazionale.
Lo stipendio era al di sotto che quello solitamente percepisce un camionista, ma gli stranieri non avevano fatto alcuna rimostranza perché a loro interessava l'assunzione a tempo indeterminato. Con questo tipo di contratto avrebbero potuto tirare un sospiro di sollievo. Non essendo più degli abusivi avrebbero potuto aspirare anche ad ottenere un appartamento in affitto. Al momento erano appoggiati nella casa di un loro connazionale che dopo anni di permanenza sul territorio italiano era riuscito ad ottenere il permesso di soggiorno. Sapevano molto bene che i proprietari degli immobili non affittavano appartamenti a coloro che non avevano un regolare contratto di lavoro. Se non avevano le opportune garanzie, non c'era niente da fare.
LA SCOPERTA
Le loro aspettative però sono state disattese quando si sono visti recapitare una lettera da parte della Questura che li invitava a presentare tutta la documentazione per accertare la regolarità del loro permesso di soggiorno. Viceversa avrebbero dovuto lasciare l' Italia in tempi molto brevi. A quel punto gli stranieri sono caduti dalle nuvole. Loro sapevano che il datore di lavoro aveva avviato tutte le procedure per dimostrare che avevano un lavoro stabile e che quindi il soggiorno in Italia era assolutamente regolare. Quando si sono recati negli uffici preposti hanno fatto una amara scoperta: l'imprenditore non solo li aveva per lungo tempo sottopagati, ma non aveva avviato nei loro confronti alcun tipo di contratto. Insomma i quattro stranieri tutti provenienti dall'Albania per quasi un anno avevano lavorato in nero. Quando si sono recati dal datore di lavoro per avere delucidazioni circa la loro assunzione in quella ditta di trasporti, l'uomo aveva risposto loro che se volevano continuare a lavorare era così altrimenti avrebbero potuto benissimo licenziarsi.
A quel punto gli stranieri si sono rivolti all'avvocato Pietro Polidori ed hanno fatto scattare la denuncia nei confronti dell'imprenditore. A conclusione delle indagini il sessantenne è stato rinviato a giudizio per sfruttamento di clandestini. Questi ultimi hanno già preannunciato che si costituiranno parte civile per ottenere ristoro di tutti i danni subìti e delle ingiustizie patite.
 

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