Il Covid-19 non fermerà il cinema all’aperto a Frosinone. La manifestazione che da anni accompagna le serate estive dei frusinati ci sarà anche...
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Giovedì sera la giunta comunale ha offerto il proprio patrocinio alla proposta denominata “Moviement Village”, un’agenzia cinematografica che poi ha coinvolto sia il cinema Nestor che il multisala Dream , sino a ieri concorrenti oggi uniti per lo svolgimento della manifestazione. Da metà giugno a fine agosto il comune ha dato la possibilità di utilizzare la villa Comunale in maniera gratuita per realizzare un’arena all’aperto. L’organizzazione avrà l’onere di realizzare le opportune sanificazioni e pulizie giornaliere dell’area interessata.
L’arena però, rispetto al passato, verrà dimezzata per garantire il distanziamento sociale passando così da 1000 posti a 400. Di conseguenza lieviteranno anche i costi dei biglietti per assistere allo spettacolo: da 2,50 euro si passerà a 4 euro.
«La prossima settimana – spiega il gestore del Nestor, Stella Mandova – ci incontreremo con la proprietà del Dream per verificare i costi e mettere a punto l’organizzazione. L’intento è quello di garantire sino a 60 proiezioni».
Anche se il governo Conte ha annunciato di consentire la riapertura dei cinema a partire dal 15 giugno a Frosinone non sarà così. Né il Multisala Dream né il Nestor riapriranno le sale al pubblico: «Dalle nostre parti già nei mesi estivi - spiega Mandova - non c’è l’abitudine a frequentare i cinema al chiuso durante l’estate figuriamoci in una situazione come questa con l’epidemia in corso. Noi diamo appuntamento a settembre ma intanto speriamo di far vivere le emozioni dei film con il cinema all’aperto».
Se per il cinema si tratta di un rinvio, per la stagione teatrale interrotta e mai ripresa il rischio è uno stop ancora più lungo. I numeri sono impietosi: per garantire il distanziamento sociale il teatro Nestor dovrebbe dimezzare le presenze in platea e galleria: impossibile coprire i costi. Garantire poi il distanziamento sociale sul palco tra gli attori appare ancora oggi di difficile realizzazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero