Aquino, bomba carta esplode vicino ad un'abitazione: denuncia e indagini

I danni della bomba carta
I carabinieri della compagnia di Pontecorvo stanno indagando per risalire a chi ha piazzato la bomba carta esplosa la notte dell'8 febbraio scorso ad  Aquino, talmente...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I carabinieri della compagnia di Pontecorvo stanno indagando per risalire a chi ha piazzato la bomba carta esplosa la notte dell'8 febbraio scorso ad  Aquino, talmente potente da mandare in frantumi la soglia in marmo all'ingresso di un'abitazione e da scavare una buca profonda alcuni centimetri nel terreno intorno mandando i detriti fino al balcone del piano superiore. L'ordigno è stato fatto brillare quando la mezzanotte era trascorsa da una ventina di minuti, dopo averlo piazzato davanti al portone di un'abitazione nel pieno centro storico della città di San Tommaso. In quella casa abita una coppia di operai di un'azienda della zona con le loro due figlie adolescenti: mai nessun problema con nessuno, nessuna frequentazione pericolosa, nessun episodio che possa dare un movente al gesto. I carabinieri hanno acquisito le immagini della fitta rete di telecamere installate sul territorio di  Aquino e stanno ricostruendo tutti i movimenti avvenuti nell'area nei minuti immediatamente a ridosso dell'esplosione. Hanno ascoltato i residenti nella casa presa di mira e tutti hanno escluso di avere ricevuto minacce o avvertimenti nei giorni scorsi. Del fatto è stata informata la Procura della Repubblica di Cassino. 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero