Anni di vessazioni alla moglie: uomo rinviato a giudizio

Anni di vessazioni alla moglie: uomo rinviato a giudizio
Per tanti anni aveva subìto ogni tipo di sopruso e di vessazione da parte del marito, un operaio di 48 anni residente ad Alatri. Per amore dei suoi tre figli aveva...

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Per tanti anni aveva subìto ogni tipo di sopruso e di vessazione da parte del marito, un operaio di 48 anni residente ad Alatri. Per amore dei suoi tre figli aveva sopportato di tutto: calci, pugni e schiaffi. Come tante altre donne Lina ( il nome è di fantasia), dopo aver preso le botte continuava a credere nelle parole del coniuge che si diceva pentito e che non le avrebbe più alzato le mani. Invece i pugni, i calci, le ciocche di capelli strappate erano diventati ormai una costante della sua vita. Negli ultimi tempi, per paura che la moglie scappasse di casa, l'operaio le impediva di uscire da sola e la notte chiudeva a chiave la porta. La gelosia morbosa ed ossessiva lo portava a vedere amanti dappertutto. Per l'operaio Lina era soltanto una donna di facili costumi, una meretrice a cui non si doveva alcun rispetto. Anche per quanto riguarda la gestione delle finanze la poveretta doveva sottostare a quelli che erano gli ordini del marito. Era lui che decideva cosa e quando comprare. Una vita fatta di umiliazioni e sofferenze. Ma quando i figli sono diventati maggiorenni ed hanno cominciato a camminare da soli nella strada della vita, la donna ha preso coraggio ed ha rialzato la testa. Lei voleva di nuovo ricominciare ad essere serena e felice. E questo poteva essere possibile soltanto se avesse allontanato la persona che più di ogni altra l'aveva fatta soffrire per tanto tempo.

Dopo aver preso consapevolezza della sua situazione Lina si è rivolta al centro antiviolenza "Fammi rinascere" che ha sede a Fiuggi e che è presieduto da Michela Sevi. Tramite le avvocatesse Francesca Ruggeri Francesca Sibilia e Pamela Paolucci, che l'hanno seguita legalmente è iniziato il suo percorso di rinascita. Il marito è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia. E proprio ieri mattina il giudice delle udiente preliminari del tribunale di Frosinone ha deciso di trascinarlo alla sbarra. La prima udienza si terrà il prossimo gennaio. La donna al momento si trova in un rifugio protetto, lontano da quel marito padrone che l'ha torturata per ben ventisei anni. Tanto è durato quel matrimonio fatto di soprusi e violenze.

Marina Mingarelli
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Il Messaggero