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Prevenire, continuare ad avere attenzione, portare dall'ospedale al territorio le azioni educative e le cure, continuare a essere in prima linea contro l'Hiv e l'Aids. È la giornata mondiale della lotta a questa patologia, istituita ormai 35 anni fa dall'organizzazione mondiale della sanità. A Frosinone i nuovi casi registrati nell'ultimo anno fanno segnare un aumento che non si vedeva da tempo. Sono stati 17, con 10 donne.
«Nel periodo del Covid - spiega Ilaria Uccella, infettivologa e responsabile dell'unità dipartimentale Aids della Asl - ci sono stati casi di polmonite dai quali si è scoperta la presenza del virus, ma avevamo comunque registrato un calo. Adesso, invece, c'è una crescita che riguarda persone apparentemente sane e soprattutto le donne, in particolare quelle dell'area sub sahariana che hanno subito violenza durante il tragitto verso l'Italia».I NUMERI
La prima convinzione da sfatare è che il virus Hiv e l'Aids siano ormai sconfitti. Nel mondo ci sono oltre 38 milioni di persone con la malattia conclamata o sieropositive, in Italia se ne contano 140.000, con ogni anno 1800 notifiche di nuovi casi. Quelle seguite a Frosinone sono 300. È cambiato l'approccio, però, e ci sono cure migliori rispetto al passato, ma purtroppo c'è ancora uno stigma nei confronti dei pazienti. «In passato il fenomeno riguardava maggiormente maschi omosessuali giovani, oggi intercettiamo una platea diversa - aggiunge la Uccella - perché il maggior numero di screening ha permesso di avere più diagnosi. Sono fondamentali, però, quelle precoci mentre purtroppo continuiamo ad avere ritardo un ritardo diagnostico nell'83% dei casi, il che significa che il deficit immunitario è maggiore e questo espone a una serie di patologie correlate».Il nuovo approccio prevede l'intervento sul territorio, la prevenzione soprattutto. «Vale il principio che chiamiamo U=U, cioè undetectable = untrasmittable, grazie al quale le persone con Hiv possono non trasmetterlo al partner, ad esempio, ma questo va spiegato e solo con la prevenzione capillare si possono raggiungere i risultati - dice ancora l'infettivologa - la nuova dirigenza della Asl ha accettato la sfida, oltre alle iniziative per la giornata continueremo a proporre un approccio multidisciplinare e a spiegare ai pazienti che la diagnosi e la terapia precoce, uniti alla consapevolezza, portano a non contagiare altri».
LA NASCITA
A proposito di coinvolgimento di più discipline proprio a Frosinone, qualche mese fa, con un preparato galenico, è stato possibile evitare che la mamma positiva giunta alla quarantunesima settimana di gravidanza trasmettesse il virus alla figlia nascente.
LE INIZIATIVE
Presso tutti i centri prelievi della Asl di Frosinone dalle 8 alle 13 prelievo per test hiv, fino alle 14 presso l'unità dipartimentale Aids (Ospedale Spaziani, via Armando Fabi snc Palazzina Q II piano) informazioni, consulenza e prelievo per test hiv.«C'è la necessità - si legge in una nota della Asl - di prevenzione per azzerare la trasmissione, consapevolezza, effettuazione del test, diagnosi e terapia precoce, rafforzamento dell'assistenza sanitaria, riduzione dello stigma e della discriminazione, promozione dei diritti umani e della parità di genere, riduzione dei ricoveri».
Giovanni Del Giaccio
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Il Messaggero