Casellati, dal centrodestra un pacchetto di 450 voti (che non bastano). Il rischio politico di non centrare la soglia

La forzatura, secondo Pd-LeU-M5s rischia di far “crollare tutto”

L’operazione Casellati alla fine è scattata questa mattina. Dopo una lunga serie di vertici infatti, i partiti di centrodestra hanno deciso di convergere sul nome...

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L’operazione Casellati alla fine è scattata questa mattina. Dopo una lunga serie di vertici infatti, i partiti di centrodestra hanno deciso di convergere sul nome della presidente del Senato. Una scommessa con cui Matteo Salvini, che ha condotto le trattative per conto del centrodestra, si gioca molta della sua credibilità. Se il tentativo non dovesse andare in porto infatti, avrebbe messo a rischio l’intesa di governo “solo” per bruciare un candidato. La forzatura, secondo Pd-LeU-M5s rischia di far “crollare tutto”. 

 

 

Uno scenario che, pallottoliere alla mano, rischia di essere molto verosimile. Il quorum necessario per l’elezione infatti è di almeno 505 voti. Tra Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Coraggio Italia, Nuovo centro e Diventerà bellissima, la compagine di centrodestra conta su circa 450 voti. Per l’elezione della presidente del Senato quindi, servono almeno 50 franchi tiratori. 

 

 

LA DIRETTA DELLA GIORNATA

 

 


Elettori che Salvini e gli altri sono convinti di poter trovare tra il Gruppo misto e gli ex grillini confluiti nell’Alternativa c’è. Vale a dire circa 60 grandi elettori che, sulla carta, potrebbero offrire il loro sostegno, ma che non è affatto detto lo facciano, temendo che la legislatura finisca anticipatamente. Uno scenario che peones e battitori liberi non possono permettersi. 

 

 

 


A meno che il leader 5s Conte non abbia trovato un’intesa con Salvini e, nel segreto dell’urna, abbia rinsaldato l’alleanza giallo verde. Un quadro che però in questo momento appare improbabile.
Se invece dalle insalatiere di Montecitorio dovessero uscire meno dei 450 voti di centrodestra, il problema politico si aprirebbe nell’asse a guida leghista, perché dimostrerebbe l’inconsistenza della leadership di Salvini.

 

 

 

 

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Il Messaggero