OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
La domanda è: all'Italia serve un doppione del Movimento 5 stelle? Il rischio è proprio che il nuovo Pd diventi una copia del partito di Conte. Se è questa la gara innescata dall’arrivo di Elly Schlein alla segreteria del Pd, ossia a chi è più di sinistra, è evidente che i bisogni della maggior parte dei cittadini - crescita, sviluppo, infrastrutture, Paese forte e competitivo - non sembrano contemplati o posti in cima all’agenda politica. Poi si vedrà nella pratica che cosa farà questo partito, a cui è stato aggregato ieri come presidente e magari come bilanciatore Bonaccini, e intanto però nulla pare distinguerlo sia negli obiettivi sia nel merito - stando alle dichiarazioni d’intenti della segretaria - dalla cultura di Conte. Il salario minimo da fare insieme (al netto di leggerissime sfumature); il no al job act renziano e alla legge Fornero; la riduzione dell’orario di lavoro; le teorie sulla transizione ecologica e il rifiuto delle trivellazioni e del nucleare: la coincidenza, anzi la sovrapposizione, giallo-rosé è in tutto questo e in tanto altro.
Il Pd come clone di M5S potrebbe significare l’astrattismo o il sociologismo al posto dei piedi per terra.
Quanto alla guerra, il timore di sembrare meno pacifisti del concorrente può portare i dem ad ammosciare la linea pro Ucraina. Mentre c’è corrispondenza tra i due partiti sulla legalizzazione dalla cannabis e sullo ius soli. Anzi su questo Conte è più prudente della collega (si limita a parlare di ius scholae), la quale è più a sinistra di lui sul tema immigrazione (l’ex premier gialloverde è pur sempre il coautore dei decreti Salvini).
Il patto con Bonaccini diventato presidente può essere sperabilmente un modo, da parte della leadership dem, per non perdere il rapporto con i sindaci e con gli amministratori locali, ossia con quel mondo della politica costretta a fare fatti e non a inerpicarsi sulle nuvole. Dalle quali un Pd doppione di M5S sarebbe destinato a non capire le esigenze degli italiani e a diventare la prima vittima di se stesso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero