Welfare, Mercattini (Generali Welion): "Piano di successo parte sempre dall'ascolto"

Welfare, Mercattini (Generali Welion): "Piano di successo parte sempre dall'ascolto"
(Teleborsa) - Si è tenuta oggi a Roma la presentazione della quarta edizione di Welfare index PMI, promossa da Generali Italia assieme alle associazioni di categoria, per fare il...

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(Teleborsa) - Si è tenuta oggi a Roma la presentazione della quarta edizione di Welfare index PMI, promossa da Generali Italia assieme alle associazioni di categoria, per fare il punto sulle politiche si welfare nelle aziende più piccole. Un rapporto che ha messo in luce un "salto di qualità" nell'edizione di quest'anno che premia ben 68 aziende virtuose.


In Occasione dell'evento, Teleborsa ha intervistato Andrea Mencattini, Amministratore delegato di Generali Welion, la società del gruppo specializzata appunto in welfare aziendale.

Welfare index PMI alla quarta edizione. Quali segnali offre il rapporto quest'anno?

"Quest'anno ci sono alcune novità interessanti dal rapporto. La prima è che le aziende che costruiscono dei piani di welfare, quelli che hanno maggior successo, in cui si diffonde maggiormente, partono dall'ascolto dei lavoratori, perché le esigenze dei lavoratori, sia dal punto di vista territoriale che da quello delle tipologie di produzione, di settori che vanno dall'agricoltura all'industria, sono molto differenziate. Quindi le aziende che vogliono costruire dei piani di welfare partono proprio dall'ascolto dei lavoratori".


Le forme di welfare più comuni e quelle più innovative?

"Le forme più comuni, quelle che si diffondono e che si consolidano molto, sono quelle legate alla salute, all'assistenza, perché nel nostro Paese la spesa pagata direttamente dalle famiglie per la sanità, è di circa 40 miliardi all'anno, quindi una cifra molto grande, e tutti i servizi che aiutano i dipendenti e le loro famiglie ad avvicinarsi al mondo della salute, ad avere servizi sul proprio stile di vita, modalità di cura e di mantenere un buono stato di salute sono molto importanti".


"E poi si sviluppano parecchio tutti i servizi che conciliano vita-lavoro. Quindi la possibilità di avere orari flessibili, o di gestire il posto di lavoro in modo alternato con altre persone, questo favorisce molto l'occupazione sia dei giovani che delle donne, che come sappiamo hanno un problema tradizionale". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero