Voucher e cantieri, cadono tabù a sinistra l'associazione "Merita" ne propone lo sblocco

Claudio De Vincenti
Che cosa è possibile fare, qui e ora, perché la ripartenza non finisca in un surplace, soprattutto per il Sud Italia che più del resto del Paese rischia un...

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Che cosa è possibile fare, qui e ora, perché la ripartenza non finisca in un surplace, soprattutto per il Sud Italia che più del resto del Paese rischia un deserto produttivo e lavorativo nel post Covid 19? "Merita", l’Associazione Meridione Italia fondata dal professor Claudio De Vincenti già Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno nel governo Gentiloni, prova a misurarsi con questo nodo cruciale e pubblica - sul suo sito www.associazionemerita.it - le prime 5 proposte operative di cose da fare subito per riaccendere il motore della macchina Italia.  


 

Intanto, mettendo i piedi nel piatto della polemica politica di questi giorni, "Merita" ipotizza di regolarizzare gli immigrati censiti al primo gennaio 2020 con una contestuale offerta di lavoro a termine o contratto di prestazione occasionale e - rompendo un tabù del centrosinistra - di ricorrere in modo massiccio, per trasformare il lavoro in nero in lavoro in chiaro, ai voucher: non solo in agricoltura e agroalimentare, ma anche nella logistica e nel turismo e negli altri settori colpiti dalla pandemia. Con un costo per le aziende che non inferiore a 11 euro l’ora. 

In secondo luogo, l'Associazione propone una riforma “chirurgica” (mirata, quindi rapida a farsi) del Codice degli appalti per uno sblocco dei cantieri, con l’obiettivo di arrivare ad avere tempi europei per la realizzazione delle opere. 

Terzo capitolo affrontato, le Zes (Zone economiche speciali) che - secondo Merita - dovrebbero essere organizzate con sportelli unici per le imprese presso le autorità portuali, con un coordinamento sovraregionale e una semplificazione dei procedimenti autorizzativi. 

Per quanto riguarda il contrasto alla povertà, quella stratificata e quella che sta esplodendo a causa della pandemia, "Merita" ritiene che il Reddito di Emergenza debba essere un sussidio strettamente temporaneo, non certo sostitutivo di misure in termini di beni e servizi, le uniche davvero a sostegno delle persone e in particolare dell’infanzia. 


Quinta questione affrontata, i giovani meridionali: "Merita" rilancia i provvedimenti “Resto al Sud” e “Banca delle terre incolte e abbandonate” contenuti nel Decreto Mezzogiorno varato dal Governo Gentiloni e ritiene che il ripopolamento di territori scarsamente abitati - favorendo l’insediamento di cittadini anziani - oltre a suscitare la domanda di beni di consumo, creerebbe il fabbisogno di attività e servizi che potrebbero essere soddisfatti da imprese costituite dai giovani.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero