Vaccini, i magistrati protestano contro il piano del governo: attività rallentate o sospese

Vaccini, i magistrati protestano contro il piano del governo: attività rallentate o sospese
(Teleborsa) - L'Associazione Nazionale Magistrati, l'organo di rappresentanza dei magistrati italiani, ha invitato i dirigenti degli uffici giudiziari a rallentare o sospendere...

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(Teleborsa) - L'Associazione Nazionale Magistrati, l'organo di rappresentanza dei magistrati italiani, ha invitato i dirigenti degli uffici giudiziari a rallentare o sospendere l'attività giudiziaria non urgente come forma di protesta a seguito dell'esclusione dal Piano vaccinale del comparto giustizia. "Il Governo considera il servizio giustizia con carattere di minore priorità rispetto ad altri servizi essenziali già sottoposti a vaccinazione, tanto da non ritenere doveroso rafforzare le condizioni che ne consentano la prosecuzione senza l'esposizione a pericolo per gli operatori", si legge in una nota in cui si spiegano le ragioni della protesta.


L'invito ai dirigenti dell'ANM, infatti, è quello di "adottare misure organizzative per rallentare immediatamente tutte le attività senza escludere, nei casi più estremi, la sospensione dell'attività giudiziaria non urgente", "ove dovessero inspiegabilmente mancare interventi normativi volti alla limitazione dell'attività giudiziaria", per salvaguardare la salute dei lavoratori del settore. L'Associazione lamenta infatti la modifica delle Linee Guida approvate dal Parlamento a dicembre da parte della nuova strategia sui vaccini che "non prevede più, tra i gruppi target di popolazione cui offrire il vaccino in via prioritaria, i lavoratori del comparto giustizia".

L'Associazione fa notare che "mentre un anno fa era stata disposta la temporanea sospensione dell'attività giudiziaria (ad eccezione di poche tipologie di procedimenti urgenti), attualmente negli uffici giudiziari di tutta Italia si continua a lavorare con le stesse modalità e con gli stessi ritmi del periodo antecedente la pandemia, con l'unico precario e insoddisfacente meccanismo di cautela costituito dalla disciplina emergenziale, che peraltro, seppure limitata ad alcune attività processuali e sostanzialmente insufficiente soprattutto per il settore penale, non risulta neppure prorogata benché ne sia prossima la scadenza". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero