Borse, l'arrivo di Trump non fa paura ai mercati europei. Balza la Russia

Borse, l'arrivo di Trump non fa paura ai mercati europei. Balza la Russia
Le Borse europee, nella prima giornata di mercato dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane, chiudono in rialzo tranne che Piazza Affari. I listini di...

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Le Borse europee, nella prima giornata di mercato dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane, chiudono in rialzo tranne che Piazza Affari. I listini di Parigi e Francoforte hanno terminato con un guadagno dell'1,5% a testa, dopo la partenza negativa della mattinata. Leggermente negativa, invece, la Borsa Italiana, che ha chiuso con il Ftse Mib in ribasso dello 0,10%, dopo che aveva debuttato con un calo del 2% ed era arrivata a cedere anche il 3 per cento. Tutto merito di Wall Street, che, dopo un avvio contrastato e a dispetto delle previsioni di analisti e gestori, nel tardo pomeriggio italiano ha accelerato, con il Dow Jones in crescita dell'1,13% e il Nasdaq in progresso dello 0,96 per cento. La Borsa di Mosca ha brindato all'elezione di Trump con un balzo del 2,2% a 2.011 punti. La sintonia tra Trump e il presidente russo Vladimir Putin è cosa nota. Quest'ultimo, infatti, si è congratulato con Trump, augurandosi che i «rapporti russo-americani possano uscire dalla crisi».


La prima reazione dei mercati alla vittoria del candidato repubblicano su Hillary Clinton è stata nervosa, con una iniziale instabilità e la Borsa giapponese che non a caso ha ceduto oltre il 5 per cento. Poi, però, gli investitori hanno probabilmente cominciato a rendersi conto che, come ha commentato il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi, «il mondo non sta crollando». Così l'emotività iniziale ha ceduto il passo alla razionalità e si sono individuati alcuni filoni di possibile crescita nella nuova fase politica degli Usa. «Sull’azionario, una volta che si sarà ridotta la volatilità, le minori imposte sulle imprese e una regolamentazione più flessibile potrebbero offrire una spinta ai mercati», commentano gli esperti di Standard Life Investments, che però aggiungono che «un qualsiasi rialzo del dollaro o dei tassi di interesse sarebbe negativo».


Secondo gli esperti di Hsbc, le implicazioni a medio termine della vittoria di Trump «dipenderanno da quali tra le promesse politiche fatte riuscirà a implementare e in quali tempi. La prospettiva di una politica fiscale più flessibile potrebbe essere utile per la domanda globale, ma il protezionismo rappresenta oggi una minaccia più grande e più immediata. Un regime commerciale meno aperto degli Stati Uniti - aggiungono da Hsbc - potrebbe potenzialmente danneggiare sia l'economia americana che l’export e la crescita del PIL nei suoi partner commerciali, in particolare Messico e Cina. A seconda delle misure specifiche che saranno intraprese, ci si potrà aspettare misure di ritorsione, così come potrebbe crescere il rischio di guerre commerciali e valutarie».
 
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Il Messaggero