(Teleborsa) - USA e Cina restano ai ferri corti per la questione dell'indipendenza di Taiwan e della supremazia commerciale, militare e tecnologica. L'ultimo atto di una vicenda...
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I funzionari statunitensi hanno detto intimato a Nvidia di interrompere l'esportazione di due dei suoi chip, l'A100 e l'H100, progettati per accelerare le attività di apprendimento automatico. Anche la rivale AMD si è vista vietare l'esportazione dei suoi chip di intelligenza artificiale MI250 in Cina, ma la società ritiene che i suoi chip MI100 non saranno interessati.
Il divieto è stato formalmente imposto dalle autorità statunitensi per evitare il rischio che questo genere di prodotti possano essere utilizzati per un "uso finale militare" o siano destinati ad un "utente finale militare in Cina". Al centro della questione però ricade anche il futuro di Taiwan dove t ali chip sono prodotti.
Il divieto di export di questi chip ad alte prestazioni potrebbe danneggiare la Cina inibendo alle società cinesi la possibilità di svolgere a costi contenuti il ??tipo di elaborazione avanzata utilizzata per il riconoscimento delle immagini e del parlato ed altre attività. Per le aziende statunitensi il danno è soprattutto economico: Nvidia ha vendite per 400 milioni di dollari nell'ultimo trimestre in Cina.
Il titolo Nvidia co9la a picco dell'11,5% al Nasdaq a 133,56 dollari, mentre la rivale AMD cede quasi il 7% 78,94 USD. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero