Unione bancaria, Enria: "Restano ostacoli. Necessario schema unico depositi"

Unione bancaria, Enria: "Restano ostacoli. Necessario schema unico depositi"
(Teleborsa) - Ci sono ancora passi da fare e ostacoli da superare per il completamento dell'Unione bancaria, a partire dallo schema unico di assicurazione dei depositi. Lo ha...

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(Teleborsa) - Ci sono ancora passi da fare e ostacoli da superare per il completamento dell'Unione bancaria, a partire dallo schema unico di assicurazione dei depositi. Lo ha detto Andrea Enria, Presidente dell'autorità di vigilanza in seno alla BCE (SSM - Single Supervisory Mechanism), in una audizione alla commissione Econ dell'Europarlamento.


"Mi preoccupa come è inquadrato il dibattito sul completamento dell'Unione bancaria, se è caratterizzato da linee rosse dei diversi Paesi non si arriverà mai ad un accordo", ha affermato Enria, tornando anche sulla questione dello schema comune per i depositi e dei portafogli diversificati. "Idealmente - ha spiegato - dovremmo avere un portafoglio diversificato, non solo banche italiane che hanno bond italiani, o tedesche con bond tedeschi".

Parlando dell'Edis, ovvero dello schema comune di assicurazione dei depositi, terzo pilastro dell'Unione bancaria, il capo della vigilanza europea ha affermato che "assicurerebbe per tutti gli Stati membri la stessa fiducia nella sicurezza dei propri depositi" e rimuoverebbe gli ostacoli ad una piena integrazione del sistema bancario europeo.

Enria ha parlato anche dello stato delle banche e degli NPL; affermando che ci sono "buoni progressi nella riduzione dei rischi nel settore bancario" e che la posizione finanziaria delle banche "è ulteriormente migliorata" e la liquidità "ben al di sopra dei requisiti minimi legali" grazie al controllo della vigilanza unica. Il capo del SSM ha però notato che il livello aggregato di NPL "resta elevato" e pone un freno alla profittabilità delle banche. I crediti deteriorati - ha spiegato - si sono ridotti dall'8% al 3,6% negli ultimi cinque anni con una riduzione più rapida nell'ultimo biennio.



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Il Messaggero