«Credo che tra poco non ci sarà più il problema di convincere su azioni future, ma ci saranno le azioni», già nelle prossime settimane. «Io...
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Il ministro, incontrando a Shanghai i media italiani nell'ultima tappa della visita istituzione in Cina, ha poi osservato che «poiché il programma di governo che si sta mettendo a punto risponde alle linee che sono già state più volte espresse ufficialmente, sia dal presidente del Consiglio che da me, sia in giugno che ad agosto, evidentemente questo non ha convinto perché erano dichiarazioni. Ma adesso che le azioni nelle prossime settimane si tradurranno in documenti ufficiali del governo, io penso che questi giudizi verranno corretti e verranno corretti in senso positivo, poiché di fatto sono giudizi che non si basano su situazioni di fatto, ma si basano su attribuzioni di intenzioni al governo, che evidentemente differiscono dalle intenzioni dichiarate dal governo». Con questo, ha concluso Tria, «non voglio esprimere nessuna critica alle agenzie di rating che correttamente hanno sospeso il loro giudizio in attesa di vedere i fatti».
«Abbiamo impegni europei e vanno rispettati, ma essenzialmente dipendono dai rapporti con i mercati finanziari, che non è una dichiarazione astratta», dice anche Tria. «Il deficit significa chiedere prestiti e chiedere prestiti è anche una cosa legittima ma bisogna trovare chi il prestito è disposto a darlo e a quali », precisa il ministro.
Tria dissente da alcuni «titoli sui giornali» il cui cui allarmismo «distrae» i mercati internazionali che «pensano che in Italia ci sia la finanza allegra». Come ricordato nelle «non tante interviste rilasciate, sono venti anni che l'Italia ha un surplus primario ed è un caso unico in Europa. Abbiamo un debito che viene da lontano: non c'è finanza allegra», ha detto il ministro incontrando i media a Shanghai, seconda tappa della sua visita istituzionale in Cina.
«Volevo anche ricordare che l'Italia ha partecipato agli aiuti ad altri Paesi europei che si sono trovati in difficoltà per il loro bilancio, ma non ha mai ricevuto o richiesto un solo euro a sostegno delle proprie finanze», ha aggiunto il ministro dell'Economia Tria. Queste cose «le abbiamo spiegate anche ai nostri interlocutori cinesi e ci siamo accorti che erano quasi sorpresi di questo, ma questi sono i fatti, e forse uno scatto d'orgoglio nazionale, al di là delle divisioni politiche su questo, sarebbe necessario», ha rilevato. «È stato un comportamento generalmente virtuoso che passa attraverso vari governi, quindi non sto prendendo parte politica. Questi sono i fatti, poi è chiaro che se c'è una campagna in cui si mette in dubbio che uno possa sostenere o pagare gli interessi sul nostro debito, allora è chiaro che può esserci qualche perturbazione. Però scompariranno nel corso del mese prossimo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero