Trasporti, l'appello di Agens, Anav e Asstra: "Rivedere riforma servizi interregionali"

Trasporti, l'appello di Agens, Anav e Asstra: "Rivedere riforma servizi interregionali"
(Teleborsa) - Le associazioni Agens, Anav e Asstra, che rappresentano quasi la totalità delle imprese del trasporto pubblico locale e una componente qualificata dell'intero...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - Le associazioni Agens, Anav e Asstra, che rappresentano quasi la totalità delle imprese del trasporto pubblico locale e una componente qualificata dell'intero settore dell'autotrasporto passeggeri, chiedono con urgenza un intervento correttivo sulla riforma dei servizi interregionali. "Condividiamo l'intento – dichiarano le associazioni – di semplificare le procedure autorizzative ottenute grazie alle norme del Decreto Infrastrutture sulla disciplina dei servizi interregionali di competenza statale ma, al contempo, abbiamo forti perplessità e preoccupazione per gli effetti negativi che questa modifica possa avere sul settore del Trasporto Pubblico Locale".


"La modifica in questione – evidenziano Agens, Anav e Asstra in una nota – consente ai passeggeri di autolinee di lunga percorrenza di poter effettuare tratte anche solo tra province della stessa regione e questo va a determinare un'illegittima sovrapposizione e interferenza con i servizi del TPL. Inoltre, è in evidente contrasto con i principi comunitari di unitarietà della rete nonché del sistema di competenze tra Stato e Regioni".


"Si delineano evidenti profili di illegittimità della norma – spiegano le associazioni – e temiamo per gli effetti che l'applicazione di questa avrà sui rapporti contrattuali del TPL, normati a livello europeo, e sul necessario equilibrio economico-finanziario dei contratti stessi. Equilibrio che si raggiunge sfruttando i cosiddetti "effetti di rete", derivanti dalla compresenza di servizi redditizi e non, e che garantisce le esigenze di mobilità di tutti i cittadini, non solo di quelli che vivono nelle aree più dinamiche del paese. Altro effetto dannoso – concludono le associazioni – sarebbe quello di un incremento degli oneri finanziari a carico della Regione, degli enti locali, del gestore del TPL. È quindi indispensabile un intervento correttivo del Parlamento e che il Governo adotti le più opportune soluzioni in sede di stesura definitiva del decreto ministeriale previsto dalla norma primaria".


Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero