Tim, per i consiglieri indipendenti la delibera del cda in conflitto di interessi

Tim, per i consiglieri indipendenti la delibera del cda in conflitto di interessi
Sono gli stessi consiglieri di Tim, quelli indipendenti che hanno votato contro il ricorso d'urgenza, a dire che il cda nel decidere di non ammettere le proposte di Elliott...

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Sono gli stessi consiglieri di Tim, quelli indipendenti che hanno votato contro il ricorso d'urgenza, a dire che il cda nel decidere di non ammettere le proposte di Elliott nell'odg dell'assemblea era spinto da un conflitto d'interessi. «La delibera del 22 marzo è stata adottata in violazione dei commi 1 e 2 dell'art. 2391 cc, e per di più col voto determinante di consiglieri in conflitto di interessi (perché contrari all'integrazione avente ad oggetto la loro revoca)», spiegano i motivi del loro voto contrario.(ANSA).  I consiglieri dissidenti di Tim sono Ferruccio Borsani, Lucia Calvosa, Francesca Cornelli, Dario Frigerio e Danilo Vivarelli, tutti indipendenti espressi dai fondi. Lunedì scorso si sono opposti alla decisione assunta dal cda di Tim di contrastare con azioni legali l'integrazione dell'agenda assembleare del 24 aprile, decisa dal collegio sindacale, che porterà al voto dei soci sulla revoca e sostituzione dei consiglieri vicini a Vivendi, su richiesta del fondo Elliott. «L'ordinamento prevede l'impugnazione da parte del collegio sindacale delle delibere del cda ma non conosce l'ipotesi inversa» sottolineano. Non si è mai visto un cda contestare le decisioni di chi deve vigilare su di lui. «Si presenta come un monstrum (un evento fuori dal normale, ndr) non solo sul piano processuale ma anche sul piano sostanziale in ordine al normale articolarsi dei rapporti interorganici», rilevano infatti gli amministratori. E per quanto riguarda la sostanza e non solo la forma «l'integrazione dell'ordine del giorno dell'assemblea del 24 aprile è rilevante e dovuta anche in presenza delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri, e condividiamo quindi il provvedimento di integrazione adottato dal collegio sindacale».
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Il Messaggero