Thomas Cook in bancarotta, a rischio 22.000 posti di lavoro. Ponte aereo per riportare a casa migliai di turisti

Thomas Cook in bancarotta, a rischio 22.000 posti di lavoro. Ponte aereo per riportare a casa migliai di turisti
Thomas Cook in dissesto e 600mil turisti a terra. La società di viggi non è riuscita a raggiungere un accordo con i creditori propedeutico ad evitare il fallimento....

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Thomas Cook in dissesto e 600mil turisti a terra. La società di viggi non è riuscita a raggiungere un accordo con i creditori propedeutico ad evitare il fallimento. Così il tour operator britannico, con quasi due secoli di storia alle spalle, ha chiesto la liquidazione giudiziaria. A farlo sapere è stata la stessa società che in una nota ha annunciato la cancellazione di "tutti i futuri voli e le future vacanze". Con la liquidazione Thomas Cook mette a rischio 22.000 posti di lavoro a livello globale, di cui 9.000 in Gran Bretagna.


La situazione finanziaria del più antico tour operator del mondo, fondato nel 1841, è peggiorata nonostante il rifinanziamento effettuato dalla società cinese e primo azionista Fosun, lo scorso agosto.

Tutti a terra i turisti partiti con Thomas Cook dunque ma il rientro a casa è garantito. Il Governo inglese e la Civil Aviation Authority (CAA), autorità di regolamentazione del settore aereo del Regno Unito, hanno istituito un ponte aereo per il rimpatrio dei turisti bloccati dal crack. Il provvedimento riguarda 600 mila i clienti di Thomas Cook attualmente in viaggio, di cui 150 mila britannici. Di questi ultimi 16 mila dovevano rientrare nel Regno Unito nella giornata odierna 23 settembre 2019.

Il Ministro dei Trasporti Grant Shapps ha spiegato che sono pronti 45 aerei charter per sostituire la flotta del tour operator e la Caa prevede di rimpatriare entro stasera 14 mila persone. Gli aerei sono stati noleggiati perlopiù da British Airways e EasyJet, per sostituire la flotta del tour operator, che era composta da 30 Airbus A321-200, 10 A330-200 per il lungo raggio e un Boeing 757-300 ed un altro ancora da ricevere, in totale 41 aerei.


L'operazione è stata battezzata da Londra Operation Matterhorn (Operazione Cervino) e si classifica come il ponte aereo più grande dal dopoguerra. E per questo motivo si teme che ci vorranno almeno due settimane per riportare a casa tutti i turisti sparsi nel mondo: dall'Europa al Medio Oriente, dal Nord Africa ai Caraibi. Una grande sfida dal punto di vista logistico e un grave disagio per i turisti che temono di vedersi rigettare l'allungamento del soggiorno presso le località di vacanza.

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Il Messaggero